La Resistenza Italiana
Dopo l'8 settembre 1943, l'Italia vive una triplice guerra: patriottica (contro i nazisti), civile (partigiani vs repubblichini), e di classe (comunisti vs sostenitori del fascismo). Ma è soprattutto una guerra di liberazione.
Le bande partigiane nascono spontaneamente: soldati sbandati, antifascisti, studenti, giovani che scelgono la guerriglia invece di arruolarsi con Salò. Si organizzano nei CLN (Comitati di Liberazione Nazionale) che coordinano tutti i partiti antifascisti.
I partiti politici rinascono dopo vent'anni di divieto: PCI (comunisti), PSIUP (socialisti), DC (democristiani), PL (liberali), PRI (repubblicani), Partito d'Azione. Ogni partito ha le sue brigate partigiane: Garibaldi (comuniste), Matteotti (socialiste), del Popolo (democristiane).
Le rappresaglie naziste sono brutali: Boves (intero paese distrutto), Marzabotto (2000 civili uccisi), Fosse Ardeatine (335 fucilati per vendicare 32 soldati tedeschi).
Svolta di Salerno (1944): Togliatti propone di rimandare la scelta monarchia/repubblica a dopo la guerra. Tutti si uniscono per liberare l'Italia dai nazisti.
25 aprile 1945: Milano e Genova si liberano da sole. 28 aprile: Mussolini viene catturato e fucilato dai partigiani, i cadaveri esposti a piazzale Loreto. È la fine dell'era fascista.