I Primi Anni Rivoluzionari (1789-1792)
Il 26 agosto 1789 l'Assemblea approvò la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, un documento rivoluzionario che proclamava libertà, uguaglianza e sovranità nazionale. Questi 17 articoli hanno influenzato tutte le costituzioni moderne del mondo.
La nuova Francia aveva però bisogno di soldi. La soluzione fu drastica: incamerare i beni del clero e trasformare preti e vescovi in funzionari statali con la Costituzione civile del clero (1790). Per finanziare lo Stato furono emessi gli assegnati, buoni del tesoro garantiti dalle terre ecclesiastiche confiscate.
Il sistema politico si basava sul suffragio censitario: potevano votare solo i cittadini attivi che pagavano tasse pari a tre giornate di lavoro. Gli altri, detti cittadini passivi, erano esclusi dalla politica. Un sistema che favoriva chiaramente la borghesia.
Costituzione del 1791: La Francia diventò una monarchia costituzionale con separazione dei poteri: re (esecutivo), assemblea (legislativo), tribunali (giudiziario).
Intanto nascevano i primi club politici: i moderati Foglianti, i repubblicani Cordiglieri, i rivoluzionari Giacobini di Robespierre e i popolari Sanculotti (chiamati così perché portavano pantaloni lunghi invece delle calze al ginocchio degli aristocratici).