La prima guerra mondiale fu un conflitto di proporzioni mai viste prima che cambiò radicalmente l'assetto geopolitico dell'Europa e del mondo intero.
Le principali cause della prima guerra mondiale furono molteplici e complesse. L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo nel 1914 fu solo la scintilla che fece esplodere tensioni accumulate da decenni. Il nazionalismo crescente, la corsa agli armamenti tra le potenze europee, e le alleanze militari contrapposte (Triplice Alleanza e Triplice Intesa) crearono un clima di forte instabilità. L'Italia, inizialmente neutrale, entrò in guerra nel 1915 a fianco dell'Intesa dopo aver firmato il Patto di Londra.
Le conseguenze della prima guerra mondiale furono devastanti sotto ogni aspetto. Il conflitto causò oltre 9 milioni di morti e ridisegnò completamente la mappa dell'Europa. L'Impero austro-ungarico e quello ottomano si disgregarono, nacquero nuovi stati nazionali e la Germania, che aveva perso la prima guerra mondiale, subì pesanti sanzioni con il Trattato di Versailles. Le conseguenze geopolitiche più rilevanti furono l'emergere degli Stati Uniti come superpotenza mondiale e l'indebolimento delle potenze europee. In Italia, nonostante la vittoria, il dopo la prima guerra mondiale fu caratterizzato da una profonda crisi economica e sociale che favorì l'ascesa del fascismo. La pace instaurata con i trattati del 1919 si rivelò fragile e conteneva già i germi che avrebbero portato alla seconda guerra mondiale. Dal punto di vista sociale, il conflitto accelerò l'emancipazione femminile e modificò profondamente la società europea, segnando la fine della Belle Époque e l'inizio di un'epoca di incertezze e cambiamenti radicali.