L'età dei Comuni
Il Comune è un'invenzione geniale dell'Italia dell'XI secolo! Da semplice associazione volontaria tra cittadini diventa un'istituzione pubblica. Si sviluppa in tre fasi: governo dei magistrati, nomina del podestà (magistrato forestiero), e Comune del popolo (partecipazione di artigiani e bottegai).
I Comuni italiani nascono dall'organizzazione della piccola nobiltà per tutelare i propri privilegi attraverso la coniuratio (patto di collaborazione). Con l'adesione di mercanti, giudici e notai, assumono valenza pubblica ottenendo le regalie: riscuotere imposte, battere moneta, garantire l'ordine pubblico, arruolare soldati.
Nel resto d'Europa il fenomeno è diverso. In Francia, Germania e Inghilterra i re concedono diplomi (carte di franchigia) riconoscendo alcuni poteri alle città. La monarchia trova nel ceto borghese un alleato contro la nobiltà.
I Comuni rustici si sviluppano nei villaggi di campagna ottenendo diritti sull'uso del bosco, dei corsi d'acqua, dei forni e dei mulini, pagando un riscatto al feudatario.
⚖️ Organizzazione: Il primo ordinamento è quello consolare (consoli eletti per un anno), poi si passa al podestà per garantire maggiore imparzialità.
Le Arti sono associazioni giurate di mestiere nate alla fine del XII secolo. Inizialmente con obiettivi economici, assumono poi carattere politico. Regolamentano i rapporti tra maestri, apprendisti e operai, si occupano di mutuo soccorso e formazione professionale. A Firenze si dividono in Arti maggiori, mediane e minori.