L'Illuminismo: la rivoluzione della ragione
Immagina di vivere in un'epoca dove tutto quello che sai viene messo in discussione dalla scienza. È esattamente quello che succede nel '700 con l'Illuminismo, che nasce in Inghilterra con John Locke e si diffonde in tutta Europa fino alla Rivoluzione francese del 1789.
Gli illuministi avevano una fiducia totale nella ragione umana, ma non erano ingenui. Rifiutavano il razionalismo puro di Cartesio e preferivano applicare la ragione all'esperienza, seguendo il metodo scientifico di Galileo e Newton. Le scoperte di Lavoisier in chimica, Volta nell'elettricità e Linneo in botanica confermavano che era ora di superare gli schemi biblici e aristotelici.
Per loro, la ragione doveva essere lo strumento principale per valutare la realtà, rifiutando tutto quello che si basava solo sulla tradizione. Questo significava sviluppare uno spirito critico, opposto alla fede cieca, e spesso puntavano il dito contro le religioni, soprattutto la Chiesa cattolica.
Ricorda: Kant definì perfettamente l'Illuminismo come "l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità imputabile a se stesso" - in pratica, crescere e pensare con la propria testa!
Il "partito dei filosofi" combatteva le ingiustizie dell'Antico Regime: i privilegi di nobiltà e clero, le divisioni tra nazioni, proponendo invece l'ideale del cosmopolitismo - una comunità mondiale della ragione.