Le guerre di religione francesi
Immagina la Francia del XVI secolo come un campo di battaglia dove religione e politica si mescolano in modo esplosivo. I calvinisti francesi, chiamati ugonotti, si concentrano nel sud-est del paese e diventano lo strumento perfetto per la nobiltà che vuole sfidare il potere reale.
Quando muore Enrico II, la Francia si spacca in due: da una parte i Borbone protestanti, dall'altra i Guisa cattolici. Caterina de' Medici cerca disperatamente di tenere insieme il regno, ma nel 1562 scoppia la guerra dopo che Enrico di Guisa massacra un gruppo di ugonotti.
Il momento più drammatico arriva nel 1572 con la strage di San Bartolomeo: durante le nozze che dovevano unire le fazioni, i cattolici parigini massacrano migliaia di protestanti. Segue la Guerra dei tre Enrichi, che finisce quando sopravvive solo Enrico di Borbone.
Curiosità: Enrico IV pronunciò la famosa frase "Parigi val bene una messa" quando si convertì al cattolicesimo per governare!
Enrico IV risolve tutto con l'editto di Nantes del 1598, garantendo libertà religiosa agli ugonotti. Economicamente rilancia la Francia con politiche mercantiliste e la paulette, una tassa che permette di ereditare le cariche pubbliche, creando una nuova nobiltà fedele al re.