Le Guerre del Settecento
Il Settecento europeo fu dominato dalle guerre di successione, conflitti molto meno violenti rispetto alle guerre di religione dei secoli precedenti. L'obiettivo non era distruggere il nemico, ma conquistare sempre più potere e territori.
Quando un re moriva senza eredi chiari, le maggiori potenze europee proponevano i loro candidati e si scontravano per decidere chi dovesse salire al trono. Era fondamentale mantenere l'equilibrio delle forze tra le nazioni, evitando che una singola potenza dominasse sulle altre.
La Guerra di Successione Spagnola (1701-1713) scoppiò alla morte di Carlo II. Due alleanze si fronteggiarono: i Borbonici (Francia, Spagna, Baviera) contro l'alleanza antiboronica (Gran Bretagna, Olanda, Prussia, Portogallo, Austria). Le Paci di Utrecht e Rastadt assegnarono il trono spagnolo a Filippo V di Borbone, mantenendo l'equilibrio europeo.
Ricorda: Le guerre di successione non miravano alla distruzione, ma al bilanciamento del potere europeo attraverso alleanze strategiche.
Le Guerre di Successione Polacca (1733-1738) e Austriaca (1740-1748) seguirono lo stesso schema. La prima si concluse con la Pace di Vienna, la seconda con quella di Aquisgrana, ridistribuendo sempre territori per mantenere l'equilibrio. La Guerra dei Sette Anni (1756-1763) fu l'ultimo grande conflitto del secolo, che vide la Gran Bretagna emergere come potenza coloniale dominante.