I "Mali" della Chiesa e la Riforma
Nel X-XI secolo la Chiesa era in crisi profonda. L'aristocrazia ecclesiastica viveva nel lusso, lontana dallo spirito evangelico. La simonia (vendita di cariche religiose) era diffusissima - i vescovi venivano scelti in base a quanto potevano pagare o alla loro fedeltà all'imperatore. Il nicolaismo permetteva ai preti di sposarsi, creando dinastie ecclesiastiche.
La richiesta di riforma partì dai monasteri, stanchi di questa corruzione. L'abbazia di Cluny divenne il faro del rinnovamento: i monaci cluniacensi proponevano il ritorno allo spirito originale della regola benedettina e si resero indipendenti dai signori locali, obbedendo solo al papa.
Nacquero nuovi ordini monastici: i Camaldolesi (1012) assistevano viandanti e pellegrini, i Certosini (1084) seguivano regole di rigido silenzio, i Cistercensi (1098) predicavano la povertà e aprivano aziende agricole chiamate grange.
I monaci promossero anche le "Paci di Dio", obbligando i cavalieri a proteggere i deboli invece di saccheggiarli, e a combattere solo i nemici della Chiesa.
💡 Movimento dal basso: La riforma della Chiesa iniziò nei monasteri e si diffuse fino ai laici - un vero cambiamento sociale!