La dittatura di Silla (82-79 a.C.)
Immagina di avere il potere assoluto su Roma: è esattamente quello che successe a Silla nell'82 a.C. quando si fece nominare dittatore a vita. Il suo obiettivo era ambizioso: riformare completamente lo Stato romano e restituire al Senato la sua autorità perduta.
Una delle sue prime mosse fu terrificante: creò le liste di proscrizione, veri e propri elenchi della morte con i nomi dei nemici dello Stato. Chiunque poteva uccidere queste persone e appropriarsi dei loro beni! Questa misura colpì soprattutto i cavalieri, la classe mercantile che si era arricchita durante le guerre.
Silla decise di raddoppiare i senatori da 300 a 600 membri per rafforzare il loro potere. Riorganizzò anche il cursus honorum (la carriera politica romana) stabilendo età minime precise: 30 anni per diventare questore, 39 per pretore e 42 per console. Inoltre, indebolì drasticamente il tribunato della plebe, togliendo ai tribuni il potere di veto.
💡 Ricorda: Nel 79 a.C. Silla abbandonò volontariamente il potere, convinto che le sue riforme avessero salvato la Repubblica. Si sbagliava di grosso!
Nonostante tutti questi cambiamenti, la crisi della Repubblica era ormai inarrestabile. La corruzione continuava e gli eserciti rimanevano fedeli ai loro generali piuttosto che allo Stato. Presto sarebbero arrivati Pompeo, Crasso e Cesare a dimostrare che le riforme di Silla non avevano risolto nulla.