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la belle époque e l’età Giolittiana

5/10/2022

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Le illusioni della belle époque
Il nuovo secolo sembrò dare all'avvio a un'epoca di pace e benessere. Le scoperte e le invenzioni
furono mol

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Le illusioni della belle époque Il nuovo secolo sembrò dare all'avvio a un'epoca di pace e benessere. Le scoperte e le invenzioni furono molte, si pensava che la povertà fosse un fenomeno che si allontanava sempre di più in maniera definitiva, per questo il periodo che va dalla fine dell'ottocento a prima della prima guerra mondiale è stato chiamato "belle époque", anche se in questo periodo si diffuse il nazionalismo e il razzismo, fenomeni che portarono alla prima guerra mondiale. I caratteri generali dell'età Giolittiana E all'inizio del 900 Giolitti esercitò un'influenza così autorevole sulla vita politica dell'Italia infatti questo periodo è definito età Giolittiana. L'età Giolittiana coincise con il decollo della rivoluzione industriale italiana, soprattutto nel triangolo industriale formato da Torino Milano e Genova. I progressi più evidenti si registrarono nell'industria siderurgica con la nascita della Fiat, la lancia e l'Alfa Romeo. La politica protezionistica favorì lo sviluppo dell'industria al Nord (con città più affollate)e danneggiò quello al sud. Nell'epoca Giolittiana, nel partito socialista italiano si formarono due correnti: -I riformisti, che ritenevano che si dovesse cambiare la società gradualmente attraverso delle riforme. -I massimalisti guidati da Mussolini, che ritenevano che per cambiare la società fosse necessario la rivoluzione. Giolitti più volte cercò l'appoggio dei riformisti tanto da invitare a far parte il suo governo il loro capo "turati",...

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che non accettò. Il doppio volto di Giolitti E con il suo modo di fare Giolitti in politica venne definito "doppio volto", Ovvero una persona aperta e democratica per quanto riguarda il Nord, mentre al sud conservatore e corrotto nello sfruttare i problemi.al nord Giolitti consentì gli scioperi e varò anche riforme che migliorarono le condizioni degli operai, la lotta sindacale portò all'aumento dei salari dei lavoratori, mentre nei confronti del meridione ebbe un carattere sporadico, gli interventi vennero spesso affidati a leggi speciali e gran parte del denaro che arrivo al sud alimentò clientele e corruzione, inoltre di fronte agli scioperi Giolitti non fu neutrale, infatti fece intervenire le forze dell'ordine attuando una dura repressione. Si dice che per Giolitti il sud era un semplice serbatoio di voti da controllare. A causa della scarsa offerta di lavoro molti contadini meridionali partirono alla ricerca del lavoro incrementando l'emigrazione (più di 8 milioni), l'emigrazione fu un fenomeno doloroso, che tuttavia portò un po' di ricchezza al sud, infatti chi lavorava all'estero mandava in Italia gran parte della propria paga. TRA SUCCESSI E SCONFITTE Giolitti spinto da interessi politici ed economici e dell'opinione pubblica, riprese la politica coloniale con la guerra in Libia. E nel 1911 l'Italia dichiarò guerra alla Turchia che dominava la Libia, non riuscendo a piegare la resistenza l'Italia attaccò direttamente la Turchia che firmò un anno dopo il trattato di Losanna con il quale cedeva la Libia. L'avventura coloniale comportò notevoli spese, A trarre vantaggio dalla conquista furono solo le banche, gli armatori e l'industria militare. Nel 1919 venne introdotto il suffragio universale maschile. In questo modo Giolitti intendeva vicino Ale alle istituzioni i due grandi movimenti di massa presenti nel paese ovvero socialisti e cattolici. Nel 1913 Giolitti stipulò con l'unione elettorale cattolica il patto Gentiloni: i cattolici promettevano di votare quei candidati liberali che avessero sottoscritto l'impegno di difendere la chiesa, grazie a questo Giolitti ottenne la maggioranza. La guerra in Libia e la crisi economica indebolito il governo Giolitti così da dare le dimissioni, gli succedette Antonio Salandra, con cui l'Italia torno a un clima di tensione, l'età Giolittiana era così finita. LA CULTURA ITALIANA Durante l'età Giolittiana si diffuse definitivamente in Italia la cultura di massa grazie alla pubblicazione di molti giornali, alla diffusione della pubblicità e ad un'attiva industria editoriale. Nascono nuove idee E nuove discipline come l'antropologia criminale inventata dal medico Cesare Lombroso, per lui esistono due tipi di criminali: -il delinquente nato, nel quale il comportamento criminale è il sito per natura, essi delinquono per le loro tendenze malvagie. -il delinquente occasionale recuperabile perché portato al delitto per fattori esterni. Inoltre nasce il futurismo che fu l'unico movimento da Vanguardia nato in quel periodo l'atto da cui è nato è il manifesto del futurismo pubblicato da Filippo Marinetti, esso voleva esprimere la violenza distruttiva nei confronti di tutto il passato e di ciò che lo rappresentava, inoltre c'era anche l'amore per il pericolo e la ribellione. Il futurismo risaltava la nuova civiltà cercava spiegazioni alla scienza e nella tecnica.