L'Italia e i Normanni
L'abitudine di tramandare cariche e benefici in eredità frantuma l'autorità statale, e l'Italia ne è l'esempio perfetto. Dal 888 al 1130 la penisola resta frammentata, con un breve esperimento di Regno italico indipendente (888-961) che poi viene inglobato da Ottone I.
I Normanni sono ex-pirati scandinavi che in Francia ottengono il ducato della Normandia, si convertono al cattolicesimo e adottano il sistema feudale. Ma mantengono lo spirito d'avventura e si dirigono verso l'Inghilterra e l'Italia meridionale.
In Italia si presentano come mercenari, ma dal 1030 ottengono territori in cambio dei servizi. La famiglia Altavilla con i fratelli Roberto e Umfredo guida la conquista normanna del Sud Italia.
Nel 1059 l'accordo di Melfi ufficializza l'intesa con la Chiesa: il papa riconosce i possedimenti normanni e dà il titolo ducale, gli Altavilla si dichiarano vassalli papali. Nel 1061 conquistano anche la Sicilia.
Il Regno normanno è feudale ma fortemente centralizzato: gli Altavilla dividono il territorio in circoscrizioni con un giustiziere (giustizia) e un camerario (tasse). Tollerano le diverse religioni e l'Italia meridionale vive un periodo di grande prosperità economica.
💡 Curiosità: I Normanni trasformano il frammentato Sud Italia in uno stato efficiente e tollerante, creando un modello di convivenza multiculturale.