L'ascesa al potere del fascismo
Il fascismo trovò molti sostenitori tra diversi strati della società italiana. Il ceto medio lo appoggiava perché spaventato dalle proteste operaie. I proprietari terrieri vedevano nei fascisti dei difensori contro le richieste dei contadini, mentre gli industriali iniziarono a sostenerli dopo l'occupazione delle fabbriche. Anche molti esponenti delle istituzioni, inclusa la Regina Margherita, simpatizzavano per il movimento.
Mentre i liberali e i cattolici pensavano di poter trovare un accordo con Mussolini, gli antifascisti si dividevano. Nel 1921 nacque il Partito Comunista d'Italia, e nel 1922 un'ala moderata dei socialisti formò il Partito Socialista Unitario. Questa divisione indebolì l'opposizione al fascismo.
Il 28 ottobre 1922, Mussolini organizzò la famosa "marcia su Roma" per conquistare il potere. Il giorno successivo, mentre la capitale veniva invasa dalle squadre fasciste, il re Vittorio Emanuele III, invece di fermarle, decise di nominare Mussolini capo del governo.
🔍 Attenzione! La nomina di Mussolini da parte del re fu una decisione cruciale che legittimò il potere fascista e aprì la strada alla futura dittatura.
Una volta al governo, Mussolini iniziò subito a trasformare l'Italia in una dittatura. Nel 1923 le squadre armate fasciste divennero la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, creando di fatto una polizia privata al servizio del fascismo.