Gli editti imperiali e la caduta dell'Impero Romano segnarono momenti cruciali nella storia antica.
L'Editto di Milano del 313 d.C., emanato da Costantino I e Licinio, rappresentò una svolta fondamentale per il cristianesimo, garantendo la libertà di culto nell'impero e ponendo fine alle persecuzioni. Questo fu seguito dall'Editto di Tessalonica del 380 d.C., con cui Teodosio I proclamò il cristianesimo religione ufficiale dell'impero, vietando i culti pagani. L'Editto di Costantino aveva già posto le basi per questa trasformazione religiosa, concedendo privilegi alla Chiesa e avviando un processo di cristianizzazione dell'impero che sarebbe culminato con l'Editto di Tessalonica.
La caduta dell'impero romano d'occidente nel 476 d.C. rappresentò la fine di un'epoca millenaria. Le cause della caduta dell'impero romano d'occidente furono molteplici: la crisi economica e demografica, le invasioni barbariche, l'indebolimento dell'autorità imperiale e la corruzione diffusa. Dopo la deposizione dell'ultimo imperatore Romolo Augustolo, i territori occidentali si frammentarono in regni romano-barbarici, mentre l'Impero Romano d'Oriente continuò a esistere come Impero Bizantino fino alla caduta dell'impero romano d'oriente nel 1453. Le conseguenze di questi eventi furono profonde: l'Europa occidentale entrò nel periodo medievale, caratterizzato da nuove strutture politiche e sociali, mentre il cristianesimo consolidò il suo ruolo come elemento unificante della società post-romana. La Chiesa divenne l'istituzione più importante dell'Occidente medievale, preservando la cultura classica e svolgendo un ruolo fondamentale nell'organizzazione sociale e politica dei nuovi regni.