La conquista della Libia e il suffragio universale
La povertà del Sud costrinse migliaia di contadini meridionali a emigrare, mentre il Nord non riusciva ad assorbire tutta questa manodopera. Per distogliere l'attenzione dai problemi interni, Giolitti riprese la politica coloniale.
Nel 1911 l'Italia dichiarò guerra alla Turchia per conquistare la Libia. Dopo aver occupato le città costiere e aver affrontato la resistenza locale, l'esercito italiano attaccò direttamente la Turchia. Nel 1912 il Trattato di Losanna assegnò la Libia all'Italia.
La Libia si rivelò però uno "scatolone di sabbia": non portò vantaggi agli emigranti, ma solo profitti a banche, armatori e industria militare. La guerra indebolì notevolmente il governo.
💡 Curiosità: Il suffragio universale maschile del 1912 fece passare gli elettori dal 24% della popolazione a una percentuale molto più alta, rivoluzionando la politica italiana.
La principale riforma democratica fu l'introduzione del suffragio universale maschile nel 1912. Potevano votare tutti gli uomini sopra i 30 anni, mentre per votare a 21 anni serviva il servizio militare o saper leggere e scrivere.
I cattolici tornarono alle urne dopo il non expedit, e nel 1913 Giolitti firmò il Patto Gentiloni con l'Unione Elettorale Cattolica per assicurarsi i loro voti contro i socialisti.