La riforma dell'esercito e il declino di Mario
Dopo aver sistemato Giugurta, Mario dovette affrontare una minaccia ancora più seria: le tribù Cimbri e Teutoni stavano invadendo l'Italia! Ma questa volta era pronto con un'arma segreta: aveva completamente rivoluzionato l'esercito romano.
La riforma militare di Mario cambiò tutto: l'esercito divenne volontario e professionale, aperto anche ai poveri e agli stranieri. I soldati non erano più contadini part-time, ma veri professionisti della guerra che dipendevano economicamente dal loro generale. Ogni legione aveva ora 6000 uomini divisi in coorti da 600 soldati, tutti armati allo stesso modo.
Questa riforma funzionò alla grande: Mario sconfisse i Teutoni nel 102 a.C. e i Cimbri nel 101 a.C., salvando letteralmente Roma dall'invasione. Per questo fu rieletto console per ben 5 anni consecutivi!
Il problema arrivò quando tornò a Roma da eroe. Il tribuno Saturnino propose di dare 100 iugeri di terra ai veterani, ma questa volta anche molti popolari erano contrari. Il Senato diede pieni poteri a Mario per fermare Saturnino, e lui accettò - tradendo di fatto i suoi stessi sostenitori e perdendo tutta la popolarità guadagnata.
Ricorda: La riforma di Mario creò eserciti fedeli ai generali piuttosto che allo stato - questo sarà un problema enorme per la Repubblica!