La caduta dell'impero romano d'occidente
Gli Unni di Attila scatenano un effetto domino: spingono Visigoti, Ostrogoti e Alani verso i confini romani. I Visigoti ottengono di stanziarsi in Tracia come alleati, ma si ribellano e sconfiggono l'imperatore Valente ad Adrianopoli (378).
L'Oriente, più ricco e meglio difeso, resiste. L'Occidente crolla sotto i colpi di Visigoti (sacco di Roma del 410), Unni fermati da Papa Leone I, e Vandali (sacco del 455). Nel 476 il generale barbaro Odoacre depone l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo Augustolo.
Nascono i regni romano-germanici: Visigoti in Spagna, Franchi in Francia, Vandali in Africa, Ostrogoti in Italia. Clodoveo, re dei Franchi, è il primo condottiero germanico a convertirsi al cattolicesimo, alleandosi con i vescovi gallo-romani.
Data cruciale: Il 476 segna la fine dell'Impero Romano d'Occidente.
L'impero bizantino continua in Oriente fino al 1453. Giustiniano (527-565) crea il Corpus Iuris Civilis e riconquista temporaneamente Africa e Italia dai barbari.
I Longobardi invadono l'Italia nel 568 sotto Alboino, conquistando il Nord e creando i ducati di Spoleto e Benevento. I Bizantini mantengono Ravenna, Roma e il Sud.