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Età Giolittiana: Riassunto Semplice per la Terza Media e Maturità

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Età Giolittiana: Riassunto Semplice per la Terza Media e Maturità

L'età giolittiana segnò l'inizio di un nuovo corso politico in Italia dopo un periodo di forte crisi alla fine del XIX secolo. Giovanni Giolitti guidò diversi governi tra il 1903 e il 1914, attuando importanti riforme e cercando il dialogo con socialisti e cattolici. Il periodo vide anche un significativo sviluppo industriale, seppur con persistenti divari tra Nord e Sud.

• La sconfitta di Adua nel 1896 e l'aumento delle tasse sui consumi avevano acuito le tensioni sociali
• Giolitti promosse una legislazione sociale a tutela dei lavoratori e il dialogo con le forze politiche emergenti
• Il Partito Socialista Italiano si divise tra riformisti e rivoluzionari
• I cattolici entrarono in politica, stringendo accordi con i liberali (Patto Gentiloni)
• Furono varate leggi per lo sviluppo del Mezzogiorno e la nazionalizzazione delle ferrovie
• L'economia conobbe un "decollo industriale", con la crescita di settori come siderurgia e meccanica

28/9/2022

18398

ITALIA GIOLITTIANA
L'INIZIO DI UN NUOVO CORSO POLITICO
L'ULTIMO DECENNIO
DEL XIX SECOLO
Era stato per l'Italia un periodo di forte crisi
MAR

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L'inizio di un nuovo corso politico

L'ultimo decennio del XIX secolo era stato un periodo di forte crisi per l'Italia. Nel marzo 1896 gli italiani subirono una pesante sconfitta contro l'esercito etiope nella battaglia di Adua. I governi italiani dovettero fronteggiare una drammatica conflittualità sociale, introducendo nuove forme di tassazione e inasprendo le tasse sui consumi per aumentare le entrate fiscali. Di conseguenza, si moltiplicarono gli scioperi e le agitazioni nelle campagne e nelle fabbriche.

Highlight: La sconfitta di Adua nel 1896 e l'aumento delle tasse sui consumi acuirono le tensioni sociali in Italia.

Dopo la morte di Umberto I, salì al trono Vittorio Emanuele III, che affidò il compito di formare un nuovo governo a Zanardelli. Quest'ultimo nominò Giovanni Giolitti come ministro degli interni. Giolitti espresse da subito la volontà di abbandonare ogni forma di autoritarismo repressivo e di aprirsi al dialogo per cercare di risolvere i grandi dissidi sociali che laceravano il paese.

Esempio: Un esempio concreto della nuova politica fu l'introduzione di una legislazione sociale volta a tutelare il lavoro delle donne e limitare quello minorile.

In questo periodo si diffusero nell'Italia settentrionale e centrale le Camere di Lavoro. Nel 1906 fu fondata a Milano la Confederazione Generale del Lavoro, che operava su scala nazionale ed era suddivisa in diverse categorie professionali. Nacquero anche nuove organizzazioni che riunivano i soli lavoratori agricoli, come la Federterra a Bologna.

Definizione: Le Camere di Lavoro erano organizzazioni sindacali locali che riunivano i lavoratori di diverse categorie professionali.

Il 3 novembre 1903, Zanardelli rassegnò le dimissioni e il suo posto fu preso da Giolitti, che si sforzò di allargare la base sociale dello Stato liberale.

ITALIA GIOLITTIANA
L'INIZIO DI UN NUOVO CORSO POLITICO
L'ULTIMO DECENNIO
DEL XIX SECOLO
Era stato per l'Italia un periodo di forte crisi
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Il comparto meccanico e la questione meridionale

Il comparto meccanico non aveva potuto usufruire della protezione garantita dalla tariffa doganale, a differenza di altri settori industriali. Questo fattore contribuì a creare squilibri nello sviluppo industriale del paese.

Highlight: La questione meridionale, ovvero il divario economico e sociale tra Nord e Sud Italia, rimase irrisolta nonostante le riforme di Giolitti.

Nonostante i tentativi di Giolitti di varare leggi per lo sviluppo del Mezzogiorno, il divario tra Nord e Sud del paese continuò ad accentuarsi durante l'età giolittiana. Le industrie si concentrarono principalmente nelle regioni settentrionali, mentre il Sud rimaneva prevalentemente agricolo e arretrato.

Vocabolario: La "questione meridionale" si riferisce al problema storico del divario economico, sociale e culturale tra il Nord e il Sud dell'Italia.

In conclusione, l'età giolittiana fu un periodo di importanti trasformazioni per l'Italia, caratterizzato da un significativo sviluppo industriale e da importanti riforme politiche e sociali. Tuttavia, non riuscì a risolvere alcuni problemi strutturali del paese, come la questione meridionale, che avrebbero continuato a influenzare la storia italiana nei decenni successivi.

Citazione: Come affermò lo stesso Giolitti: "Governare per il popolo, talvolta anche contro il popolo, mai però senza il popolo".

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Le riforme di Giolitti e la politica interna

Giolitti presentò un progetto di nazionalizzazione delle ferrovie, in base al quale lo Stato avrebbe garantito le risorse necessarie per potenziare l'intero sistema ferroviario. La legge fu approvata e nacquero le Ferrovie di Stato.

Esempio: La nazionalizzazione delle ferrovie è un esempio concreto dell'intervento statale nell'economia durante l'età giolittiana.

Tra le altre importanti riforme di Giolitti, ci furono:

  • L'introduzione del suffragio universale maschile
  • L'approvazione del monopolio statale delle assicurazioni sulla vita

Giolitti si dimostrò interessato anche a una collaborazione con il mondo cattolico, soprattutto dopo il fallito tentativo di alleanza con i socialisti. Questa apertura portò al cosiddetto Patto Gentiloni.

Definizione: Il Patto Gentiloni fu un accordo in base al quale i cattolici accettarono di votare i candidati liberali per sbarrare la strada a quelli socialisti. In cambio, ottennero da Giolitti la promessa che il Parlamento non avrebbe approvato nessuna legge che potesse offendere la sensibilità cattolica.

Durante l'età giolittiana, l'economia italiana conobbe un vero e proprio decollo industriale, interrotto solo da una crisi mondiale di breve durata. Si trattò di un processo di ammodernamento che trasformò l'Italia in una nazione parzialmente industrializzata. Il PIL, principale indice di crescita, aumentò, così come il reddito pro capite.

Highlight: Il decollo industriale dell'età giolittiana trasformò l'Italia in una nazione parzialmente industrializzata, con significativi aumenti del PIL e del reddito pro capite.

L'intervento dello Stato fu fondamentale per lo sviluppo industriale. Lo Stato fu il principale committente dell'industria siderurgica e meccanica, a cui si aggiunse il protezionismo doganale. Fu inoltre riordinato il sistema bancario italiano con la fondazione della Banca d'Italia, che svolse un ruolo di controllo e di coordinamento dell'intero sistema.

Esempio: La nascita dell'ILVA, le cui vicende mostrarono chiaramente l'intreccio tra industria e finanza, è un esempio emblematico dello sviluppo industriale dell'epoca.

Nonostante questi progressi, l'Italia rimaneva un paese povero di materie prime e lo sviluppo industriale si concentrò principalmente nel Nord, accentuando il divario con il Mezzogiorno.

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Socialisti e cattolici nell'età giolittiana

Il Partito Socialista Italiano era nato nel 1892 su iniziativa del milanese Filippo Turati. All'interno del partito si crearono due correnti principali: quella riformista, guidata da Turati, e quella rivoluzionaria, capeggiata da Labriola.

Definizione: I riformisti affermavano la necessità per i socialisti di prendere parte alla vita parlamentare in accordo con le altre forze politiche, mentre i rivoluzionari sostenevano che il programma socialista avrebbe potuto trovare realizzazione solo attraverso una rivoluzione armata.

Nel 1904, la corrente rivoluzionaria guidò uno sciopero generale di dimensioni nazionali, il primo di tale portata in Europa.

Per quanto riguarda la cultura cattolica, dopo la pubblicazione dell'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII nacquero le prime organizzazioni di orientamento cattolico. Alcuni cattolici moderati si allearono con i liberali, con lo scopo di arginare i socialisti. Un altro orientamento fu quello del sacerdote Murri, che si adoperò per costruire un movimento democratico cristiano.

Highlight: L'età giolittiana vide l'emergere di nuove forze politiche come socialisti e cattolici, che influenzarono profondamente la vita politica italiana.

Giolitti si mostrò disponibile al dialogo con i socialisti fin dal suo insediamento al governo come ministro degli Interni. Si adoperò affinché i socialisti entrassero nel governo e si rivolse al leader del PSI Turati, che però rifiutò. Questo rifiuto spinse Giolitti a cercare i propri collaboratori all'interno delle altre aree politiche.

Giolitti assunse un ruolo di grande potere nella vita parlamentare italiana, tanto che alcuni storici parlano di "dittatura giolittiana". Tra il 1903 e il 1914 guidò diversi governi, varando leggi per lo sviluppo e la modernizzazione di alcune regioni del Sud.

Vocabolario: La "dittatura giolittiana" si riferisce al periodo in cui Giolitti esercitò un forte controllo sulla vita politica italiana, pur nel rispetto delle istituzioni parlamentari.

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Susanna, utente iOS

Adoro questa app ❤️, la uso praticamente sempre quando studio.

Età Giolittiana: Riassunto Semplice per la Terza Media e Maturità

L'età giolittiana segnò l'inizio di un nuovo corso politico in Italia dopo un periodo di forte crisi alla fine del XIX secolo. Giovanni Giolitti guidò diversi governi tra il 1903 e il 1914, attuando importanti riforme e cercando il dialogo con socialisti e cattolici. Il periodo vide anche un significativo sviluppo industriale, seppur con persistenti divari tra Nord e Sud.

• La sconfitta di Adua nel 1896 e l'aumento delle tasse sui consumi avevano acuito le tensioni sociali
• Giolitti promosse una legislazione sociale a tutela dei lavoratori e il dialogo con le forze politiche emergenti
• Il Partito Socialista Italiano si divise tra riformisti e rivoluzionari
• I cattolici entrarono in politica, stringendo accordi con i liberali (Patto Gentiloni)
• Furono varate leggi per lo sviluppo del Mezzogiorno e la nazionalizzazione delle ferrovie
• L'economia conobbe un "decollo industriale", con la crescita di settori come siderurgia e meccanica

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L'inizio di un nuovo corso politico

L'ultimo decennio del XIX secolo era stato un periodo di forte crisi per l'Italia. Nel marzo 1896 gli italiani subirono una pesante sconfitta contro l'esercito etiope nella battaglia di Adua. I governi italiani dovettero fronteggiare una drammatica conflittualità sociale, introducendo nuove forme di tassazione e inasprendo le tasse sui consumi per aumentare le entrate fiscali. Di conseguenza, si moltiplicarono gli scioperi e le agitazioni nelle campagne e nelle fabbriche.

Highlight: La sconfitta di Adua nel 1896 e l'aumento delle tasse sui consumi acuirono le tensioni sociali in Italia.

Dopo la morte di Umberto I, salì al trono Vittorio Emanuele III, che affidò il compito di formare un nuovo governo a Zanardelli. Quest'ultimo nominò Giovanni Giolitti come ministro degli interni. Giolitti espresse da subito la volontà di abbandonare ogni forma di autoritarismo repressivo e di aprirsi al dialogo per cercare di risolvere i grandi dissidi sociali che laceravano il paese.

Esempio: Un esempio concreto della nuova politica fu l'introduzione di una legislazione sociale volta a tutelare il lavoro delle donne e limitare quello minorile.

In questo periodo si diffusero nell'Italia settentrionale e centrale le Camere di Lavoro. Nel 1906 fu fondata a Milano la Confederazione Generale del Lavoro, che operava su scala nazionale ed era suddivisa in diverse categorie professionali. Nacquero anche nuove organizzazioni che riunivano i soli lavoratori agricoli, come la Federterra a Bologna.

Definizione: Le Camere di Lavoro erano organizzazioni sindacali locali che riunivano i lavoratori di diverse categorie professionali.

Il 3 novembre 1903, Zanardelli rassegnò le dimissioni e il suo posto fu preso da Giolitti, che si sforzò di allargare la base sociale dello Stato liberale.

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Highlight: La questione meridionale, ovvero il divario economico e sociale tra Nord e Sud Italia, rimase irrisolta nonostante le riforme di Giolitti.

Nonostante i tentativi di Giolitti di varare leggi per lo sviluppo del Mezzogiorno, il divario tra Nord e Sud del paese continuò ad accentuarsi durante l'età giolittiana. Le industrie si concentrarono principalmente nelle regioni settentrionali, mentre il Sud rimaneva prevalentemente agricolo e arretrato.

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Le riforme di Giolitti e la politica interna

Giolitti presentò un progetto di nazionalizzazione delle ferrovie, in base al quale lo Stato avrebbe garantito le risorse necessarie per potenziare l'intero sistema ferroviario. La legge fu approvata e nacquero le Ferrovie di Stato.

Esempio: La nazionalizzazione delle ferrovie è un esempio concreto dell'intervento statale nell'economia durante l'età giolittiana.

Tra le altre importanti riforme di Giolitti, ci furono:

  • L'introduzione del suffragio universale maschile
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Giolitti si dimostrò interessato anche a una collaborazione con il mondo cattolico, soprattutto dopo il fallito tentativo di alleanza con i socialisti. Questa apertura portò al cosiddetto Patto Gentiloni.

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L'intervento dello Stato fu fondamentale per lo sviluppo industriale. Lo Stato fu il principale committente dell'industria siderurgica e meccanica, a cui si aggiunse il protezionismo doganale. Fu inoltre riordinato il sistema bancario italiano con la fondazione della Banca d'Italia, che svolse un ruolo di controllo e di coordinamento dell'intero sistema.

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Socialisti e cattolici nell'età giolittiana

Il Partito Socialista Italiano era nato nel 1892 su iniziativa del milanese Filippo Turati. All'interno del partito si crearono due correnti principali: quella riformista, guidata da Turati, e quella rivoluzionaria, capeggiata da Labriola.

Definizione: I riformisti affermavano la necessità per i socialisti di prendere parte alla vita parlamentare in accordo con le altre forze politiche, mentre i rivoluzionari sostenevano che il programma socialista avrebbe potuto trovare realizzazione solo attraverso una rivoluzione armata.

Nel 1904, la corrente rivoluzionaria guidò uno sciopero generale di dimensioni nazionali, il primo di tale portata in Europa.

Per quanto riguarda la cultura cattolica, dopo la pubblicazione dell'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII nacquero le prime organizzazioni di orientamento cattolico. Alcuni cattolici moderati si allearono con i liberali, con lo scopo di arginare i socialisti. Un altro orientamento fu quello del sacerdote Murri, che si adoperò per costruire un movimento democratico cristiano.

Highlight: L'età giolittiana vide l'emergere di nuove forze politiche come socialisti e cattolici, che influenzarono profondamente la vita politica italiana.

Giolitti si mostrò disponibile al dialogo con i socialisti fin dal suo insediamento al governo come ministro degli Interni. Si adoperò affinché i socialisti entrassero nel governo e si rivolse al leader del PSI Turati, che però rifiutò. Questo rifiuto spinse Giolitti a cercare i propri collaboratori all'interno delle altre aree politiche.

Giolitti assunse un ruolo di grande potere nella vita parlamentare italiana, tanto che alcuni storici parlano di "dittatura giolittiana". Tra il 1903 e il 1914 guidò diversi governi, varando leggi per lo sviluppo e la modernizzazione di alcune regioni del Sud.

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