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Espansione Romana nel Mediterraneo

19/6/2022

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ESPANSIONISMO NEL MEDITERRANEO
Dopo la conquista della penisola italica, Roma era diventata una delle potenze più importanti
del Mediterrane

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ESPANSIONISMO NEL MEDITERRANEO Dopo la conquista della penisola italica, Roma era diventata una delle potenze più importanti del Mediterraneo. Dopo la Penisola italica, Roma si era posta l'obiettivo di conquistare tutti i territori bagnati dal Mediterraneo. La principale rivale dei Romani era Cartagine perché quest'ultima esercitava un controllo sui punti strategici del Mediterraneo-occidentale, della Sicilia, della Gibilterra e dell'entroterra africano. Il Mediterraneo orientale era invece occupato dall'impero macedone, dal regno siriano e dal regno egiziano. CARTAGINE Cartagine era una repubblica che però non possedeva un esercito stabile, infatti si serviva dei mercenari. Roma e Cartagine avevano stipulato un trattato con l'avvento della repubblica nel 508 a.C.. Il patto assegnava a Roma il controllo del Lazio e ai Cartaginesi la Sardegna. Però, dopo la guerra tarantina, il patto era stato modificato e sanciva ai Romani la sovranità sulla Penisola italica e la libertà d'azione nel Tirreno per i Cartaginesi. Roma però vanificò tutti i trattati Nel III secolo a.C. Roma si scontrerà contro Cartagine in una serie di guerre dette PUNICHE. LE GUERRE PUNICHE Le guerre puniche sono 3. All'inizio del III secolo a.C. Roma e Cartagine ebbero la possibilità di controllare Messina. In questa occasione, i Mamertini ottennero contro Siracusa l'intervento di Roma che con una flotta vinse a Milazzo nel 260 a.C. - 1° guerra: Attilio Regolo sconfisse i...

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Didascalia alternativa:

Romani perché questi ultimi non erano abili in campo navale. I Cartaginesi quindi riuscirono a sconfiggere i Romani che vinsero solo nel 241 a.C. con la battaglia delle Isole Egadi. Cartagine fu costretta a lasciare la Sicilia, la Sardegna e la Corsica, le quali divennero province romane. Successivamente occuparono la Pianura Padana e assunsero il controllo dell'Illiria. - 2° guerra: Cartagine non si arrese e consolidò il dominio sulla Penisola Iberica, grazie ad Annibale Barca che guidò i punici alla conquista della Spagna, espugnando Sagunto (città alleata di Roma). Successivamente arrivò in Italia e dopo le vittorie del Ticino, della Trebbia e del Lago Trasimeno, i cartaginesi furono fermati da Quinto Fabio Massimo che era stato nominato dittatore. Annibale arriva in Puglia dove sconfigge i Romani presso Canne. Roma affidò a Publio Cornelio Scipione il comando dell'esercito che riportò la guerra in Africa dove sconfisse i cartaginesi a Zama. Al ritorno verrà soprannominato Africano e Roma otterrà le colonie spagnole. Successivamente Roma estese il proprio controllo in Oriente (Macedonia e Siria) e diede inizio a una terza guerra punica. - 3° guerra: Questa guerra è scoppiata in seguito alla violazione del trattato di pace scritto dopo la seconda guerra punica. Il trattato vietava a Cartagine di scatenare guerre ma fu attaccata da Numidia e quindi dovette contrattaccare per difendersi. Roma quindi dichiarò guerra a Cartagine e inviò in Africa un esercito guidato da Scipione emiliano (figlio dell'Africano) che, dopo un assedio di due anni, ottenne la resa dei Punici e la città fu rasa al suolo. Venne così costituita la provincia d'Africa. LA NASCITA DELLA LETTERATURA LATINA Durante la guerra tarantina, Roma entrò in contatto col mondo della Magna Grecia e ne rimase affascinata. Conobbe la bellezza di Taranto, nonché capitale della Magna Grecia. Taranto era una colonia spartana e una delle testimonianze sono i resti delle colonne doriche che si possono ammirare nella città vecchia. I soldati infatti rimasero abbagliati dal mondo greco, sicché alcuni greci vennero deportati a Roma per essere arruolati nell'esercito, altri divennero schiavi. Tra questi ve ne era uno, Livio Andronico del quale Tito Livio il Salinatore rimase colpito per le sue capacità. Di conseguenza lo liberò, facendolo divenire un liberto. Fu egli a tradurre dal greco al latino, seppur molto approssimativo, l'Iliade e l'Odissea. Sarà lui nel 240 a.C. a scrivere la prima tragedia e a dare l'avvio alla letteratura latina. Dopo Livio Andronico, gli altri esponenti della letteratura latina si basarono sulla tecnica della Contaminatio (all'ablativo Contaminazione), la quale consisteva nella fusione di due o più tragedie greche per ricavare un nuovo ed originale testo latino. FILELLENISMO E ANTI ELLENISMO Intanto in politica estera a Roma si fronteggiavano due tendenze. Vi erano: - i FILOELLENICI, i quali ammiravano i valori della cultura greca. Erano guidati dagli Scipioni. Si riunivano nel "circolo degli Scipioni". - gli ANTI ELLENICI, conservatori legati al mos maiorum, che richiama le tradizioni vecchie della Roma arcaica. Il massimo esponente di tali partiti è Catone (censore). Egli scrive un'intera enciclopedia per suo figlio Marco affinché non venisse a contatto con il mondo greco. I conservatori ritenevano che la cultura dovesse avere fini utilitaristici e mantenere un punto di riferimento per la tradizione romana e nei valori. Per i filoelleni la cultura aveva valore in sé: infatti si circondavano di letterati, filosofi, storici, affinché l'individuo fosse aperto al dialogo con le diverse culture. Per loro l'individuo poteva dedicarsi agli studi e alle proprie inclinazioni di pensiero. È grazie a Emilio Scipione che si comincia a maturare l'idea di imperialismo romano, vista come missione universale. Verso la crisi della repubblica vi furono due partiti politici: - gli OPTIMATES, ovvero i conservatori; - i POPULARES, ovvero i più vicini al popolo. I loro massimi esponenti erano Mario e Silla, che si scontrarono nella Prima guerra civile.