La Destra Storica (1861-1876): Unire l'Italia con il pugno di ferro
Immagina di dover gestire un paese appena nato con lingue diverse, enormi differenze economiche e milioni di analfabeti. Questo era il compito della Destra Storica dopo l'Unità d'Italia.
Il governo scelse un sistema centralizzato: l'Italia fu divisa in 59 province controllate da prefetti, mentre i sindaci venivano scelti dal prefetto stesso. Il sistema amministrativo piemontese e lo Statuto Albertino furono estesi a tutta la penisola, creando per la prima volta una struttura unitaria.
Per combattere l'analfabetismo, venne applicata la legge Casati che introduceva 2 anni di scuola elementare obbligatoria. Anche la leva militare obbligatoria di 5 anni fu mal vista dalle famiglie contadine, che perdevano braccia per il lavoro nei campi. Questa situazione esplose nel brigantaggio (1861-1865): quattro anni di rivolte contadine sedate solo con una vera guerra civile.
💡 Ricorda: Il brigantaggio non era semplice criminalità, ma una ribellione sociale contro le promesse non mantenute dello Stato unitario.
In economia, la Destra adottò il liberalismo: libero commercio interno e dazi bassissimi sui prodotti esteri. Per risolvere il deficit di bilancio, aumentò le tasse, soprattutto quella sul macinato (1868) che colpiva pane e farina, affamando i più poveri. I successi arrivarono con la Terza Guerra d'Indipendenza (1866) che portò il Veneto, e la Breccia di Porta Pia (1870) che conquistò Roma. Tuttavia, la questione romana con il Papa rimase irrisolta: la Legge delle Guarentigie fu rifiutata dal Pontefice che rispose con il Non Expedit (1874).
La Sinistra Storica (1876-1896): Riforme e autoritarismo
La Sinistra Storica arriva al potere promettendo più riforme sociali, ma la sua storia si divide nettamente tra due leader con approcci diversi.
Il governo Depretis (1876-1887) portò riforme significative: la legge Coppino (1877) estese l'obbligo scolastico a 3 anni con sanzioni per chi non rispettava l'obbligo. La riforma elettorale del 1882 abbassò l'età di voto da 25 a 21 anni, anche se restava limitato al censo.
Depretis introdusse il trasformismo, uno scambio di favori tra governo di sinistra e parlamentari di destra che caratterizzerà la politica italiana. In economia, adottò il protezionismo per proteggere i prodotti italiani con dazi sui beni stranieri, favorendo il Nord industriale ma penalizzando l'agricoltura del Sud. In politica estera nasceva la Triplice Alleanza (Italia, Austria, Germania), un patto difensivo che irritava gli irredentisti desiderosi di Trento e Trieste.
Il governo Crispi (1887-1896) rappresenta una "democrazia autoritaria": da un lato abolisce la pena di morte e introduce il diritto di sciopero, dall'altro usa la repressione militare contro i disordini. L'avventura coloniale si rivelò disastrosa: le sconfitte di Dogali (1887) e soprattutto di Adua (1896) contro l'Etiopia, molto più avanzata militarmente, costrinsero Crispi alle dimissioni e segnarono la fine della Sinistra Storica.
💡 Curiosità: La sconfitta di Adua fu la prima volta che un paese europeo veniva battuto militarmente da una nazione africana, uno shock enorme per l'opinione pubblica italiana.