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prototomanticismo e Goya, l’arte romantica: Friedrich, Constable, Turner, Gericault, Delacroix, Hayez.

18/9/2022

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Il protoromanticismo
Negli ultimi decenni del settecento, imperniato sui concetti d'ordine, armonia, razionalità e
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Il protoromanticismo Negli ultimi decenni del settecento, imperniato sui concetti d'ordine, armonia, razionalità e purezza, emersero esperienze artistiche e culturali che privilegiavano la sensibilità, l'immaginazione, l'interiorità e la libertà espressiva. - Questa tendenza che anticipò il romanticismo intendeva l'arte come analisi introspettiva, espressione dei sentimenti e delle passioni. Francisco Goya Goya fu contemporaneo di David e Canova, tuttavia la sua pittura si colloca in maniera differente rispetto alle esperienze coeve. - La sua pittura rivela un'adesione critica ai modelli del linguaggio neoclassico dominante negli schemi compositivi frontali, nell'uso dello spazio bidimensionale e nella stilizzazione delle immagini. - Nel 18esimo secolo elaborò una pittura fondata sulla centralità del mondo interiore dell'artista e sulla libertà espressiva. Per lui l'arte ha una funzione conoscitiva e dipingere significa rappresentare la propria soggettiva visione del mondo. Egli vede nella ragione lo strumento per rivelare gli abissi nell'intimo di ciascuno e dare forma ai fantasmi che ci abitano. Acquaforte: Tecnica di incisione su metallo in cui la lastra di rame, ricoperta di un sottile strato di vernice e incisa con una punta d'acciaio, viene sottoposta all'azione dell'acido nitrico che segna il metallo solo sulle parti scalfite Acquatinta: Tecnica di incisione artistica su metallo, da cui si ottengono stampe che hanno l'aspetto di un acquerello monocolore I CAPRICCI E L'IMMERSIONE NELL'INCONSCIO - Di questa scoperta artistica sono un esempio i...

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Didascalia alternativa:

Capricci, una raccolta di 80 incisioni ad acquaforte. Le incisioni, con didascalie, sono tutte su temi della menzogna, dell'ignoranza, del pregiudizio e della superstizione radicata nella società. Il sonno della ragione genera mostri - La tavola di questo Capriccio presenta come didascalia "il sonno della ragione genera mostri", dove il termine spagnolo (sonno) ha il duplice significato di sonno e sogno, e suggerisce che la ragione produce idee, ma anche incubi e angosce. - In questa tela notiamo un uomo al tavolo sprofondato nel sonno, circondato da un enorme gatto, civette e pipistrelli, mostri che emergono dalla profondità della pagina. In quest'opera vi è una rinuncia alla rappresentazione della realtà visibile: mancano le coordinate spaziali, le distanze sono abolite e ogni punto di riferimento cancellato; le figure umane sono trasformate, e ogni criterio di adesione alla legge di gravità è perduto. Sulla lastra c'è un ampio ricorso alla tecnica dell'acquatinta, una tecnica incisoria usata spesso in combinazione con l'acquaforte per lavorare sul chiaroscuro. dela razon produce mansinies LE PITTURE "CHIARE" E LE PITTURE "SCURE" Con Goya siamo davanti a una doppia vita: da una parte c'è l'uomo ufficiale, il pittore di camera del re, e dall'altra si ha la dimensione privata, isolata e sofferente. Ciò si riflette anche sulla pittura, dove si assiste a una frattura interiore che porta Goya a seguire due filoni di pittura diversi: una "chiara", legata alla realtà, dei colori luminosi, aperta al gusto del pubblico, e l'altra "nera", rivolta all'analisi del profondo e teso a cogliere le forme dell'immaginazione. Maja desnuda e Maja vestida Nelle due tele Goya affronta il tema della bellezza femminile presentando due immagini complementari della stessa donna. Nella Maja desnuda egli intende rappresentare una Venere contemporanea, ossia una bellezza dei caratteri del portamento moderno. Il tema è dunque la sensualità e la vita: la donna nuda semisdraiata, dallo sguardo diretto, in un atteggiamento di seduzione, è un'immagine di vitalità prorompente che sfida la moralità della Spagna 'epoca. Lo scandalo suscitato dal quadro spinse Goya a dipingere una seconda versione di essa, questa volta vestita, ma ancor più voluttuosa della prima per la ricchezza delle forme, lo sguardo penetrante e i raffinati rapporti cromatici Il 3 maggio 1808 a Madrid Dopo l'invasione napoleonica in Spagna Goya dipinse due quadri (2 e 3 maggio) con l'intenzione di " immortalare con l'uso del colore le azioni o le scene più importanti della nostra eroica insurrezione contro il tiranno d'Europa". Questi però rappresentano piuttosto una riflessione spietata sugli uomini in guerra. La composizione ha una struttura che concentra l'azione entro limiti ben definiti. Le figure sono disposte a catena, sia le vittime sia i carnefici sono disposti in file oblique parallele che si fronteggiano, disposti di traverso rispetto all'osservatore, e vi è poca profondità, cosicché da dare la sensazione di essere disposti lungo la stessa fila. La drammaticità della composizione è data dalla contrapposizione del gruppo dei condannati a quello dei soldati: i primi si muovono verso la morte, esprimendo la disperazione nei volti e nei gesti, i secondi, anonimi, stanno per sparare. I contrasti cromatici e l'opposizione tra luce e ombra, tra immobilità e movimento, esprimono con angoscia la tragedia dell'evento. L'uomo che spalanca le braccia in gesto di crocifissione, indica l'accettazione del martirio, è la sua camicia bianca diventa simbolo della purezza del martire. - Le vittime sono divise in tre gruppi: i condannati in marcia, l'esecuzione, il mucchio di cadaveri. - I soldati francesi sono raffigurati come una fila allineata di manichini, visti di spalle, senza volto e uguali nelle loro uniformi; compiono un massacro in modo meccanico e efficiente. - Lo sfondo è costituito da un tumulo di terra e dal profilo tetro di Madrid, e domina la superficie del quadro il nero compatto della notte. Saturno che divora un figlio È una pittura "nera", per i toni cupi e dominanti e per le immagini che danno forma alle ossessioni e alle visioni interiori più allucinate e disperate della sua arte. I temi sono quelli presenti in Goya, con l'aggiunta però della stregoneria, il grottesco, la follia, gli incubi e la violenza che abita il mondo. - In questa scena il pittore si concentra su pochi elementi, facendo emergere dal fondo scuro la figura mostruosa, trattata con toni grigiastri sui quali risalta il rosso-sangue del corpo dilaniato del figlio L'arte romantica - I romantici ereditano dal neoclassicismo la serietà e il rifiuto per l'arte frivola e decorativa, ma, invece che alla ricerca del bello ideale dell'ispirazione ai valori classici, sono rivolti a esplorare la profondità della propria vita interiore e esprimerla nel modo più diretto e sincero. Dunque la sensibilità individuale è il principio che guida l'artista nella realizzazione delle opere d'arte e il criterio base sul quale essa deve essere giudicata. L'individualità quindi acquista un'importanza centrale nel fare artistico: si abbandona il criterio dell'imitazione e quindi ogni opera d'arte è unica in quanto manifestazione dell'esperienza personale dell'artista. Mentre il neoclassicismo presenta nel suo insieme un linguaggio omogeneo delle forme visive dei mezzi espressivi, l'arte del romanticismo è caratterizzata da un'accentuata varietà di esiti, di stili e delle tecniche. - Qui dominano il paesaggio, e la pittura di storia. Dipingere un paesaggio significa cogliere la relazione profonda che c'è fra il mondo esterno e il proprio stato d'animo. - Il ritratto e l'autoritratto si diffondono facendosi espressione della nuova centralità dell'individuo. Si parla infatti del genio che si sente incompreso, estraneo alla società, vede L'essere artisti non come un lavoro ma come una vocazione, quindi si sente in dovere di farsi vedere per ciò che è, l'artista si mette a nudo. David Friedrich Nella sua opera, costituita prevalentemente da paesaggi, il tema è il rapporto tra l'uomo fragile e impotente e l'immensità dello spettacolo naturale. - Per rendere il rapporto intenso e inquietante tra l'infinito della natura alla finitezza dell'uomo, egli utilizza tele di piccole dimensioni, esaspera il contrasto tra primissimo piano e lontananze irraggiungibili, modifica la proporzione tra cielo e paesaggio ampliando il primo, colloca in primo piano in controluce le figure umani, spesso in piccole dimensioni, e costruisce i suoi paesaggi su rigorose strutture geometriche, collocando lo spettatore sull'asse centrale dell'immagine. Monaco in riva al mare - In quest'opera il contrasto tra la figura umana e il paesaggio è molto forte. - In quest'opera notiamo tre zone del dipinto: una sottile superficie chiara in basso (la spiaggia), una zona color verde-azzurro-nero, e la luminosa zona azzurra, il cielo e le nuvole, che occupa i tre quarti della superficie pittorica e ha i caratteri dell'immaterialità e dell'informe. L'unico elemento verticale è il monaco che volgendo le spalle all'osservatore, lo costringe a identificarsi con lui e a guardare ciò che egli stesso guarda. IL SUBLIME - il sublime è "l'orrendo che affascina", ossia l'intensa emozione, tra paura e piacere, che l'uomo prova di fronte a Uno ttacolo naturale grandioso, terribile o insolito. - Dal sublime traiamo una forma diversa di godimento, legata all'immenso, l'informe, la cui origine va ricercata nel sentimento di sollievo che segue a uno scampato pericolo. Questo è provocato dal senso di infinito che paesaggi sconfinati come deserti, catene montuose e cieli stellati possono generare. Viandante sul mare di nebbia - In primo piano notiamo uno spuntone di roccia, dal quale un viaggiatore di spalle scruta le cime delle catene montuose in lontananza che spuntano sopra la nebbia proveniente dalla valle. - In quest'opera l'uomo contempla la bellezza degli spazi infiniti creati dalla profondità di orizzonti delle montagne, in confronto ai quali sembra avvertire la limitatezza del suo essere. Il panorama sembra il mare increspato dal vento, da cui sembrano emergere delle isole (da qui il titolo). Sullo sfondo a destra una caratteristica collina della Svizzera. Le rocce su cui si trova il viaggiatore appartengono alla Sassonia. Varie interpretazioni: 1 raffigurazione del sublime, oppure una sorta di monumento commemorativo in onore di un uomo caduto durante le guerre napoleoniche. La nebbia forse simboleggia il ciclo naturale. Il mare di ghiaccio. Il naufragio della Speranza È ispirato a un naufragio realmente accaduto. Sotto un cielo di un azzurro che comunica freddo e silenzio si distende un largo banco di ghiaccio sul quale si alza una sorta di piramide di lastre taglienti. - I colori freddi e decisi restituiscono il senso di un luogo senza scampo e di gelo assoluto, provocando angoscia. - Il dipinto è una riflessione religiosa sulla tracotanza che l'uomo dimostra nel pensare di domare la natura, contro la cui forza è destinata a soccombere, come testimoniano i resti della poppa della nave a destra John Constable con la sua vita ora ci si trova di fronte a una nuova percezione del paesaggio in cui il contenuto affettivo, sentimentale e soggettivo si sovrappone alla descrizione oggettiva della realtà. - Natura e sentimenti sono sempre legati, e ne derivano scene semplici che non rinviano a significati simbolici, religiosi o storici né si fondano sulla ricerca del sublime: la realtà raffigurata per come si presenta all'osservatore. Il carro di fieno - il dipinto rappresenta una scena comune di campagna: un carro da fieno fermo in un piccolo corso d'acqua che sfiora una casa tipica della zona sulla sinistra, fiancheggiato da grandi alberi, mentre sulla destra si aprono i vasti campi in lontananza. Un profondo cielo mosso dalle nuvole sovrasta la scena idilliaca. Questa semplicità comunica un senso di serenità e calma Il paesaggio non è sottoposto ad alcun idealizzazione: l'uso della luce è realistico, gli elementi naturali sono ripresi nella loro realtà. Come tecnica pittorica utilizza piccoli tratti veloci, impressioni tonali eccetera. William Turner Turner interpreta la natura in visioni fortemente emotive, rafforzate da un gioco di tensioni luministiche - Sul piano tematico prevalgono gli episodi biblici, mitologici o storici. - La presenza umana rara o assente, e lo sguardo che accoglie luoghi incontaminati sconvolti da eventi naturali, fanno sì che la narrazione dei fatti ceda il passo alla resa delle impressioni emotive. Nelle sue tele riproduce atmosfere nebbiose, velate con spettacolari effetti di rifrazione luminosa; le forme sono affidate a macchie cromatiche, la messa a fuoco è sfumata. Turner quindi si allontana dalla rappresentazione oggettiva, rivolgendosi agli effetti atmosferici. - Inoltre ottiene effetti cromatici mediante l'utilizzo della tecnica ad acquerello in tele a olio (sovrapposizioni sottili velature di colori, sfumature). Pioggia, vapore e velocità - In Pioggia, vapore e velocità egli dimostra che anche l'artificiale, come il naturale, può generare il sublime. Scelse come soggetto una locomotiva a vapore; anche se questa scelta risultava all'epoca scandalosa, in quanto per la prima volta si dava dignità artistica a un recente prodotto della tecnologia. - Nel dipinto non prevale l'immagine del treno, ma la ricerca sugli effetti di umidità e di vapore - Il treno infatti diviene parte della natura: la composizione fonde in un unico movimento atmosferico lo spazio naturale e il treno (pioggia, nebbia, vapore). Inoltre il quadro è costruito con geometrico rigore compositivo: il taglio obliquo dell'inquadratura, la prospettiva scorciata e l'angolazione laterale accrescono la profondità di campo e restituiscono il senso della velocità con la quale il treno emerge dalla nebbia. I cieli Negli studi preparatori di Constable per i quadri di paesaggio di grande formato, le nuvole sono le sole protagonista dell'intera superficie del quadro. In questi paesaggi ad olio, egli cerca di fermare sul dipinto il costante mutamento e il fluire della natura. La percezione attenta delle variazioni meteorologiche e climatiche del cielo si unisce alle impressioni emotive che esse suscitano nell'artista. - I cieli sono quindi espressioni pure di stati d'animo. - Analoghe ai cieli di Constable sono le marine di Turner. Tuttavia mentre il primo è un rapporto intimo e sentimentale col soggetto, negli studi al secondo, l'interesse è rivolto alla tecnica pittorica, agli effetti di luminosità e cromatismo che cielo e acqua creano. In Turner manca la prospettiva e la linea di contorno, ed egli si allontana da ogni forma di imitazione del vero e aumenta di intensità e indeterminatezza raggiungendo effetti moderni di astrattismo. Géricault - la sua pittura segna il momento decisivo di passaggio dal neoclassicismo a romanticismo, di cui incarna le caratteristiche formali e lo spirito emotivo Il suo lavoro si caratterizza per l'energia, la sensibilità acuta per le sofferenze degli uomini, la passione per la realtà e la tensione all'ideale e all'assoluto. I ritratti di alienati - Ai 10 ritratti di alienati appartiene l'Alienata con monomania del gioco. - In questa serie l'introspezione romantica di uno stato d'animo si fonde con l'osservazione realistica delle fisionomie dei malati, i cui ritratti colpiscono per il turbamento, la solitudine, la sofferenza. - I suoi allenati esprimono con lo sguardo mitezza e sensibilità, mantenendo la propria dignità umana. - La novità sta nel fatto che i suoi ritratti comunicano un senso di intima e rispettosa comprensione per i destini di persone instabili ed emarginate; i suoi infatti non sono "pazzi da evitare", a differenza di Goya, ma esseri umani la cui ragione è limitata a causa della deviazione. La zattera della Medusa L'opera si ispira a un tragico episodio di cronaca: la nave Medusa naufraga al largo delle coste africane, molti passeggeri furono ospitati nelle scialuppe di salvataggio, mentre molti altri su una zattera trainata con una fune. Quando si resero conto che essa avrebbe rallentato compromesso il viaggio, la fune fu tagliata. Questi vagarono per 13 giorni in oceano aperto, finché non furono avvistati e salvati. Il pittore scelse di rappresentare il momento in cui ai naufraghi si ridestò la speranza di essere avvistati dalla nave e si protesero verso l'orizzonte, mentre la vela si gonfiava in direzione opposta. La scena rappresentata è dunque una metafora della vita dell'uomo che lotta con tutte le sue forze contro le avversità e il destino. - La scena è costituita su un sistema di diagonali che convergono verso due apici a formare due piramidi. La prima ha il suo vertice sulla cima dell'albero della zattera, la seconda sulla camicia agitata da un naufrago. Il vento soffia in direzione opposta, come dimostrato dalla vela gonfiata dalla tempesta imminente, e il mare respinge la zattera. Dalla massa di naufraghi in primo piano emerge la figura di un vecchio che medita sul corpo senza vita di un giovane. Le due figure sono immagine della perdita di ogni speranza e della rassegnazione. - Il vecchio che sopravvive al giovane infatti è metafora del sovvertimento delle leggi della natura, e delle razionalità del destino. Gruppo di naufraghi al centro della zattera rappresenta invece la speranza. - I riflessi del sole al tramonto si caricano di valori simbolici, accentuando la tensione della scena. - Il disegno definisce con contorni netti la figura, mentre il chiaroscuro rende il plasticismo dei corpi ben modellati dei personaggi. - Il quadro è costruito su una limitata tavolozza cromatica, e le tonalità dei colori caldi dell'orizzonte al tramonto rafforzano il contrasto con i colori freddi del pallore dei cadaveri e con il grigio piombo del mare agitato e del cielo tempestoso. Al vertice della piramide umana un uomo agita un panno per farsi vedere da una nave all'orizzonte. Porre un uomo di colore alla guida del naufraghi allude al capovolgimento delle gerarchie sociali, un dettaglio che rivela la solidarietà del pittore alla causa abolizionistica della schiavitù. Le figure nude rimandano a Michelangelo ->nel neoclassicismo si studiava l'anatomia dei corpi Delacroix fu un caposcuola della pittura romantica francese Il suo carattere romantico si rivela nella volontà di coinvolgere emotivamente lo spettatore tramite l'inquieto ritmo delle forme, la forte espressività nei soggetti, l'uso di colori accesi e vibranti. Lotta di Giacobbe con l'angelo Il soggetto è tratto dal libro della Genesi dove c'è Giacobbe che nella notte viaggia per incontrare il fratello Esaù e verso l'alba lotta con un angelo misterioso. - A sinistra l'angelo e Giacobbe sono avvinghiati nella lotta (che si protrarrà fino all'alba), al centro troviamo gli abiti e le armi di Giacobbe, a destra le mandrie e i servi di Giacobbe. - La lotta di Giacobbe con l'angelo incarna l'ideale dell'eroe romantico in lotta persino contro le forze divine e le divinità stesse. - I colori che dominano sono il rosso e il verde. Il quadro risulta luminoso anche se illuminato dalla luce tenue tipica degli ambienti ecclesiastici, questo perché Delacroix era convinto che il colore potesse esprimere meglio illuminato direttamente dal sole. L'opera è caratterizzata dalla linearità e dall'armonia delle linee La Libertà guida il popolo Questo dipinto non rientra nel genere storico, ma si tratta di un'opera nella quale è espressa la "passione" politica, dove cioè è affermata, con entusiasmo e impeto, l'idea per la lotta per la libertà. Centro del dipinto è la figura allegorica della Francia e della Libertà (5) che guida il popolo francese oltre la barricata disseminata di nemici morti (7-8-9). Alla sua destra, si trova il borghese (3), forse un autoritratto del pittore. La sua figura contrasta con quella del contadino (1) alle sue spalle, sia nei colori sia nell'atteggiamento. Vicino a loro, un ragazzo che porta il cappello della guardia di vigilanza parigina (2) è un operaio (4). Il ragazzo con il cappello da studente che esorta i ribelli a combattere (6) rappresenta il coraggio e la rivolta dei giovani alle ingiustizie. - Il fronte dei rivoltosi avanza minaccioso all'assalto verso lo spettatore che si trova coinvolto nell'evento con grande impatto comunicativo. Il quadro ha una struttura piramidale in cui il vertice coincide con la mano della Libertà che sorregge la bandiera; la base è costituita dai cadaveri in primo piano mentre il fucile del borghese e la posizione del giovane rivoluzionario tracciano i due lati. Vi è un richiamo alla zattera della medusa di Gericault. La donna (Libertà), Delacroix La raffigura come una giovane donna del popolo che guidò una folla di rivoltosi. - La scena è in controluce: la sorgente luminosa e posta dietro la bandiera, illuminando dapprima la donna, per cadere poi sui volti dei personaggi e sui cadaveri. - Sullo sfondo appare Parigi con le torri della cattedrale di Notte-Dame e le vecchie case sulla Senna. Il pittore decise di utilizzare il marrone nelle sue varie tonalità per trattare i corpi, e sulla tela sono presenti solo tre colori brillanti: il bianco, il rosso e il blu; il loro valore espressivo e simbolico in quanto rappresentano la Rivoluzione. Francesco Hayez È il pittore che rappresenta meglio il Romanticismo in Italia. - Egli si dedicò principalmente a quadri di soggetto storico ispirati alla storia nazionale e alla letteratura. - Le sue prime opere rivelano il tentativo di conciliare il Neoclassicismo di Canova con il colorito veneziano e la tradizione disegnativa di Raffaello. Il bacio Il bacio nasconde un chiaro significato politico e patriottico: l'abbraccio appassionato del giovane all'amata prima di una partenza, che si intuisce inevitabile, è la parafrasi dell'addio prima di partire volontario per la guerra. Rappresenta anche un bacio fuggente, poiché il piede sopra lo scalino non si vede Vi è un'essenzialità della rappresentazione, infatti Hayez esclude elementi di contorno per concentrarsi sull'intreccio lineare che unisce i due amanti e sulle soluzioni cromatiche di particolare audacia, come la tonalità fredda dell'abito femminile, cui si oppongono tinte calde. Il ritratto di Alessandro Manzoni - L'altro genere nel quale egli raggiunse molti risultati fu la ritrattistica, dove fornisce un'acuta immagine della classe aristocratica intellettuale italiana dell'epoca. Egli si concentra sul soggetto ritratto, isolandolo con uno sfondo neutro che ne fa risaltare il volto e il mondo spirituale, come emerge nel ritratto di Alessandro Manzoni. Questi ritratti dunque assolvono a una funzione civile, in quanto rappresentano le figure ideali dei nuovi cittadini dello Stato italiano, gli esempi morali ed educativi da seguire.,