Prima Fase: Sperimentazione Rivoluzionaria
La prima fase del Manierismo (fino al 1530) è quella più esplosiva e rivoluzionaria. I protagonisti sono Pontormo e Rosso Fiorentino, entrambi allievi di Andrea del Sarto, che trasformano radicalmente il linguaggio artistico.
Pontormo (1494-1557) era un tipo particolare: introverso, solitario, persino paranoico! Ritirava la scala di casa per non essere disturbato e teneva un diario dei suoi mali fisici. La sua angoscia emerge chiaramente nella Deposizione di Santa Felicita (1526-1528).
Quest'opera è rivoluzionaria: le figure si ammassano occupando tutto lo spazio, stanno sulle punte dei piedi in equilibri precari, hanno pose innaturali. I colori sono cangianti e innaturali, ripresi da Michelangelo. Addio grazia, armonia e proporzioni rinascimentali!
Rosso Fiorentino (1494-1540) aveva un carattere opposto: irrequieto, trasgressivo, sempre critico e sperimentale. La sua Deposizione di Volterra (1521) è ancora più audace: volumetrie spigolose, anatomie inedite, colori "acidi" e metallici.
Curiosità: Rosso era così irriverente che faceva accostamenti cromatici assurdi solo per provocare e andare contro le regole!
Entrambi gli artisti rompono definitivamente con la tradizione: niente più prospettiva, proporzioni o ambientazioni naturali. È una svolta anti-classica totale che rispecchia l'incertezza dell'epoca.