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Leon Battista Alberti

22/9/2022

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Léon Battista Alberti (1404-1472).
Fu un artista umanista per eccellenza tipico esponente dell' umanesimo italiano del 400. Nacque a Genova,

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Léon Battista Alberti (1404-1472). Fu un artista umanista per eccellenza tipico esponente dell' umanesimo italiano del 400. Nacque a Genova, ma essendo di cultura Fiorentina, esiliato, intraprese la carriera ecclesiastica (legata al lato burocratico) e si laureò in diritto canonico; era redattore dei testi delle disposizioni papali per poter lavorare alle dipendenze della curia romana e infatti viaggiò in Italia ed Europa con incarichi diplomatici prestigiosi. Scrisse molti trattati e teorizzò la prospettiva nei suoi testi.i suoi progetti architettonici furono affidate ad altri che ne seguirono la realizzazione, con alterazioni sostanziali. Egli si concentra più sul progetto ( progettista) che sull' esecuzione materiale. Produzione trattatistica di L. B. Alberti -DE PICTURA: vi descrisse per la prima volta il metodo prospettico di Brunelleschi. All'inizio il suo trattato era scritto in latino, ma per renderlo più divulgativo, lo tradusse in volgare perché doveva essere un manuale per gli artisti dell'epoca. -DE STATUA -RE AEDIFICATORIA: in questo trattato si parlava di come si dovesse costruire in maniera perfetta. Fu un vero manuale per gli architetti dell'epoca. Palazzo Rucellai-Firenze (1446-52) Palazzo Rucellai fa pensare ad una famiglia perché ,oltre ai grandi signori delle corti quattrocentesche, anche le famiglie dei notabili dei vari centri, erano dei committenti molto importanti. La famiglia Rucellai, molto potente a Firenze, chiese a L.B. Alberti il progetto per...

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Stefano S, utente iOS

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Susanna, utente iOS

Adoro questa app ❤️, la uso praticamente sempre quando studio.

Didascalia alternativa:

ristrutturare il palazzo di famiglia che fece tendenza. Essendo un artista rinascimentale per i suoi progetti non poteva non tener conto della cultura greco-romana quindi ne riprende alcuni elementi e li adattava alle esigenze del momento. Egli ai dedica essenzialmente alla facciata, la progetta ma non la realizza. La tripartizione dei piani 11*** TEEEEE II M lesene tuscaniche lesene composite lesene corinzie cornicioni marcapiano cornice zoccolo Costazione dell' edificio molto armonico notte proporzioni A Firenze si utilizza una tipologia di mattoni per le realizzazione dei palazzi,che può essere o sporgente oppure piatto, chiamato bugnato a conci levigati (liscio). Sono evidenziati i 3 piani attraverso delle cornici marcapiano sporgenti. Al piano terra c'è un basamento, riprende l'opus reticolatum romano; Inoltre egli pensò a qualcosa di particolare, si interessò dei passanti che potessero avere uno spazio per riposarsi e fece realizzare per la prima volta un palazzo com delle panchine annesse; poi abbiamo delle lesene piatte con capitelli dorici, ionici e corinzi per ottenere l'alleggerimento dell'effetto complessivo (ripresa del Colosseo romano che c'era un sovrapposto degli ordini architettonici). Tra una lesena e l'altra ci sono delle bifore e spesso sulla bifora c'era anche uno stemma di famiglia (per celebrare la famiglia attraverso delle costruzioni meravigliose). Tempio Malatestiano-Rimini (dal 1450) ex chiesa di S. Francesco (1300) Alberti fece progetti per vari edifici sia civili che religiosi. A Rimini gli fu dato l'incarico di ristrutturare una chiesa gotica, la chiesa di San Francesco. Pur essendo una chiesa gotica, egli decise di inscatolarla con un nuovo "vestito rinascimentale" di stampo classicistico, che giustificava il nuovo nome (tempio Malatestiano -> dedicato ai Malatesta). L'opera resta incompiuta. Costruzione dell'edifics In facciata sono presenti gli elementi tipici del tempio cioè il basamento, le semi colonne addossate, un timpano, un portale timpanato. Questo è ciò che doveva essere dal modello iniziale di Brunelleschi. ci sarebbe dovuta essere una cupola e uno strano arco di facciata La facciata, comunque ci ricorda in un modo la facciata del tempio per alcuni elementi però, ci ricorda anche, attraverso varie citazioni che mette insieme, l'arco di trionfo di Costantino (perché ci sono tre archi chiamati fornici) a tre aperture, sia l'arco di apertura a un sono fornice -> l'arco di Augusto. Siccome l'arco centrale è evidenziato sicuramente ha ripreso l'arco di trionfo. Lateralmente ci ricorda un'altra citazione, la successione di arcate, può essere una ripresa degli acquedotti romani. Mette insieme la cultura greca e la cultura romana in questa costruzione che assomiglia più ad un tempio che a una chiesa e sicuramente non ha niente di gotica, infatti non gli interessa neanche di mettere le finestre in asse con l'apertura perché lui deve quasi completamente coprire quello che c'era stato prima. Da un volto rinascimentale a qualcosa di precedente che era gotico. Facciata di S. Maria Novella - Firenze (dal 1478-70) A Firenze di caratteristico c'è l'utilizzo di marmi di colore diverso (marmo bianco di Carrara, strisce di serpentino verde prato). Alberti qui, vi ha progettato la facciata e quando è arrivato ha trovato solo una muratura senza nulla. Egli ha voluto omaggiare la tradizione toscana e Fiorentina utilizzando materiali diversi di colori diversi; costruzione dell edicidio Alberti ha dovuto confrontarsi con delle cose già preesistenti (l'apertura, il rosone, elementi di preesistenza gotica cioè delle nicchie dove c'erano delle tombe a sesto acuto) però poi ha voluto rivoluzionare tutto, ispirandosi anche a ciò che aveva studiato con Brunelleschi, si rifà a un modulo ben preciso, il quadrato che comprende tutto l'edificio infatti tutte le parti dell'edificio (piccoli quadrati) sono multipli e sottomultipli di questo grande quadrato. Rende la facciata molto ordinata, vuole separare la parte inferiore dove c'erano le preesistenze, dalla parte superiore attraverso un cornicione con disegni geometrici molto alto. Però fa di più, nonostante nelle facciate romaniche si voleva evidenziare la navata centrale che era più alta ,da quelle laterali più basse, lui voleva rendere più armoniosa la facciata non facendo vedere molto questa differenza, allora si inventa anche qui qualcosa che fa tendenza (che verrà ripreso nelle altre chiese) quindi alza un po' il tutt il timpano lo evidenzia e poi si inventa due doppie volute laterali che un po' nascondono il dislivello rendendo omogeneo il tutto. Soltanto dall'alto riusciamo a capire che la navata centrale è molto più alta di quelle laterali invece se guardiamo di fronte non vediamo il dislivello. Il tutto è realizzato con studi matematici, figure geometriche. Sono presenti sempre delle lesene addossate, tanti richiami all'architettura classica. Ma la cosa fondamentale è l'armonia delle proporzioni e le invenzioni tipiche di questo architetto-progettista. dopo prima " dbdbdbdb 100000 aperture 00000 000 00000000 0000000 00000 il timpano lo euidensia, alkanddo doppie volute laterali cornicione con disegni geometrici u sene addossore alla parete S. Sebastiano-Mantova dal 1460 Alberti ha lavorato anche nel centro di Mantova. Definì i progetti per le due chiese di Mantova per conto dei Gonzaga, signori della città. Qui Alberti affronta il tema della pianta centrale a croce greca: uno spazio quadrato, al quale si accede attraverso un atrio, costituisce l'unico vasto ambiente coperto da una volta a crociera; su tre lati del quadrato si aprono profonde absidi coperte da una volta a vela. La Chiesa mai completata, ha subito parecchie trasformazioni, che hanno reso difficile l'individuazione del progetto originario. La facciata è stata spesso oggetto di interpretazioni. 5 aperture, delle quali due esterne semicircolari, formano gli ingressi. S. Andrea Mantova dal 1472 Sant'Andrea é una chiesa in cui, anche qui, sono ripresi elementi dell'architettura greco-romana. La facciata a croce latina ci ricorda quella di un tempio, ma allo stesso tempo di nuovo la presenza dell'arco di trionfo ad un solo fornice. L'interno riprende (per la presenza delle volte a botte cassettonate, la spazialità interna) le basiliche romane. Egli citava l'architettura del passato, ma la rivisitava.