San Matteo, l'angelo e la Crocifissione di San Pietro
San Matteo e l'angelo (1602) inizialmente fu rifiutata - troppo realistica! Matteo aveva piedi sporchi e una posa poco "santa". Nell'opera finale, l'apostolo anziano viene aiutato da un angelo a scrivere il Vangelo, mentre enumera le 42 generazioni prima di Gesù.
Tutto sembra fuoriuscire dal dipinto verso di noi - tavolo, personaggi, persino le ali dell'angelo che plana dall'alto. È come assistere a una scena teatrale dal vivo, su un palcoscenico vuoto e drammatico.
La Crocifissione di San Pietro (1600/1601) è pura tensione fisica. Tre uomini faticano per innalzare la croce: uno fa leva con la spalla, gli altri tirano con corde di cuoio. Pietro, che aveva chiesto di essere crocifisso a testa in giù perché non si sentiva degno di morire come Gesù, cerca di opporsi con tutto il corpo.
L'opera fu considerata quasi blasfema per la sua cruda povertà, ma proprio questo la rende potentissima. La luce dall'alto modella i corpi strappandoli alle tenebre, creando un effetto scenografico mozzafiato.
Tecnica geniale: Caravaggio faceva posare modelli reali nella sua bottega prima di dipingere, studiando ogni dettaglio del movimento!