Le Opere Sacre e il Realismo Religioso
Nella Cappella Cerasi della chiesa di Santa Maria del Popolo, Caravaggio realizzò due capolavori la "Crocifissione di San Pietro" e la "Conversione di San Paolo". Nella Crocifissione, l'artista ambienta il fatto sacro in un contesto popolare, con crudo realismo. La luce sostituisce l'angelo con la palma del martirio, illuminando il santo sulla croce capovolta. I dettagli realistici sono numerosi i piedi sporchi degli operai che sollevano la croce, la luce riflessa sull'elmo del soldato, la posa di Pietro che ricorda (in modo speculare) quella dipinta da Michelangelo.
Nella Conversione, San Paolo è rappresentato caduto da cavallo sulla via di Damasco, con le braccia aperte in segno di accettazione della grazia divina. La luce accecante è visibile solo a lui, simboleggiando la chiamata personale di Dio. Il contrasto tra luce e ombra è reso con maestria attraverso la tecnica del chiaro-scuro, mentre la resa dei personaggi è teatrale ma essenziale, con pochi protagonisti rispetto all'opera di Michelangelo sullo stesso soggetto.
La "Morte della Vergine" (1606), oggi al Louvre, fu rifiutata dai committenti perché considerata troppo realistica e poco conforme al modello tradizionale della Dormitio Virginis. Si dice che Caravaggio avesse usato come modella una prostituta annegata nel Tevere. La composizione è teatrale, con pochi elementi sullo sfondo e un grande drappo rosso. I personaggi esprimono diversi moti dell'animo - chi piange, chi è rassegnato, chi si copre il volto - mentre la Madonna appare piegata dal dolore, in una rappresentazione intensamente umana.
💡 Il rifiuto di molte opere di Caravaggio mostra il conflitto tra la sua visione artistica rivoluzionaria e le aspettative della Chiesa controriformista, che richiedeva immagini sacre edificanti e rispettose della tradizione.