L'arte paleocristiana rappresenta un momento fondamentale di transizione tra il mondo classico e quello medievale.
Le caratteristiche basiliche romane si adattarono perfettamente alle esigenze del nuovo culto cristiano. La basilica, originariamente utilizzata come edificio civile per il commercio e l'amministrazione della giustizia, venne trasformata in luogo di culto mantenendo la sua struttura architettonica principale: una grande aula rettangolare divisa in navate da file di colonne, con un'abside semicircolare sul fondo. Questa struttura permetteva di accogliere un gran numero di fedeli e di dirigere la loro attenzione verso l'altare.
Le differenze arte pagana e cristiana sono evidenti sia nei temi che nelle modalità espressive. Mentre l'arte pagana celebrava la bellezza fisica e la grandezza terrena, l'arte cristiana si concentrava sulla dimensione spirituale e sulla salvezza dell'anima. I simboli paleocristiani significato sono profondamente legati alla nuova fede: il pesce (ICHTHYS) rappresentava Cristo stesso, la colomba simboleggiava la pace e lo Spirito Santo, l'ancora la salvezza e la speranza, mentre il buon pastore incarnava Cristo che si prende cura dei fedeli. L'arte paleocristiana sviluppò un linguaggio simbolico ricco e complesso, comprensibile ai fedeli ma discreto durante i periodi di persecuzione. Le catacombe, luoghi di sepoltura sotterranei, divennero i primi spazi dove questa nuova arte si sviluppò, caratterizzata da affreschi e sculture che narravano episodi biblici e rappresentavano i simboli della fede cristiana.
La trasformazione artistica non fu immediata ma graduale, con un periodo di convivenza tra elementi pagani e cristiani. Gli artisti cristiani continuarono a utilizzare tecniche e stili dell'arte romana, ma li reinterpretarono per esprimere nuovi significati spirituali. Questa sintesi tra tradizione classica e innovazione cristiana creò un linguaggio artistico unico che influenzò profondamente lo sviluppo dell'arte medievale.