Città e Case: Come Vivevano i Romani
Bologna (allora Bononia) rappresenta perfettamente il modello di città romana, con il foro al centro dell'incrocio tra cardo e decumano. Il foro comprendeva il tempio, il tribunale e il tabularium (archivio).
Il Santuario della Palestrina è un esempio incredibile di architettura su più livelli: rampe, loggiati, criptoportico (portico sotterraneo), fino ad arrivare al santuario vero e proprio in cima.
La domus romana era organizzata in modo perfetto. Si entrava dal vestibulum, poi nell'atrio con il compluvium (apertura nel tetto) e l'impluvium (vasca per raccogliere acqua). Il tablinum era lo studio, mentre il triclinium la sala da pranzo.
Successivamente fu aggiunto il peristilium - un giardino con loggiato dedicato all'otium (riposo della mente). Qui i Romani si dedicavano allo studio e alle conversazioni colte nelle esedre.
L'atrio poteva essere di cinque tipi: tuscanico (sostenuto da travi), corinzio (con colonne), tetrastilo (quattro colonne agli angoli), displuviato (tetto inclinato verso l'esterno) o testudinato (tetto piramidale).
I plebei vivevano nelle insulae - condomini affollati con servizi igienici comuni su strada. Che differenza con le ville patrizie!
Contrasto sociale: Mentre i ricchi avevano case con giardini privati, i poveri si ammassavano in edifici di più piani senza comfort!