Rivestimenti Pavimentali e Parietali
I romani prestavano grande attenzione alle finiture degli edifici, sviluppando tecniche raffinatissime per pavimenti e pareti.
L'opus signinum (o cocciopesto) era un pavimento battuto realizzato con frammenti di laterizi mescolati con calce. Per le sue proprietà impermeabilizzanti, veniva usato in cortili, cisterne e ambienti umidi. Poteva essere arricchito con tessere in marmo, diventando opus scutulatum.
L'opus sectile utilizzava elementi di pietra o marmo sagomati e accostati per formare disegni geometrici o figurativi. Per ottenere contrasti cromatici intensi, si impiegavano marmi dai colori vivaci come il pavonazzetto, il giallo antico, il porfido rosso e verde.
Il mosaico (opus musivum) rappresenta la tecnica decorativa più elaborata, realizzata con piccole tessere di pietra, vetro o marmo fissate su un letto di calce. Nella sua variante più raffinata, l'opus vermiculatum, le tessere minutissime seguivano linee ondulate, creando effetti di straordinario realismo.
Nota artistica: Queste tecniche non erano semplici rivestimenti, ma vere opere d'arte che trasformavano gli ambienti in spazi ricchi di colore e significato.