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Carlo Magno, i Franchi e il papato, l'impero e la sua organizzazione

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 I FRANCHI E IL PAPATO La storia del regno dei Franchi inizia
in Gallia con Clodoveo. Clodoveo fu quello che fondò la prima
dinastia chiamat

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I FRANCHI E IL PAPATO La storia del regno dei Franchi inizia in Gallia con Clodoveo. Clodoveo fu quello che fondò la prima dinastia chiamata merovingi (chiamata così per il leggendario Meroveo). Conquistò tutta la Gallia e scelse come capitale Parigi, la Gallia era una regione tra le più floride dell'impero romano. Intorno al 496 si fece battezzare e si adoperò per la conversione del suo popolo alla cattolicesimo I Franchi si distinguevano, dunque, per essere battezzati. Divennero così i protettori della chiesa. Al di là dei successi militari Il regno di Clodoveo mostrava dei punti deboli faticava a controllare l'aristocrazia guerriera, ma soprattutto i Franchi avevano una congiunzione patrimoniale (i figli ereditavano il regno dopo la morte del padre). Dopo la morte di Clodoveo il regno fu diviso tra i suoi quattro figli e di conseguenza iniziarono una guerra. Questo vuoto di potere portò alla creazione di diverse figure, alcuni aristocratici approfittarono di tale situazione ricoprendo il ruolo di maggiordomi o maestri di Palazzo (ricoprivano la carica di primi ministri). DAI MEROVINGI AI PIPINIDI Il più potente fra il maggiordomi franchi fu Carlo Martello, maggiordomo dei regni di Austrasia e Neustria. Nell'800 d.c decise di combattere gli arabi, la minaccia era Infatti si era estesa è per evitare l'avanzamento di essi nel territorio li combatte e li sconfisse in una serie di...

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battaglie. Tutto ciò avvenne mentre i merovingi erano al potere: quest'ultimi vengono ricordati per la loro debolezza e inerzia. La questione venne risolta dal figlio di Carlo Martello Pipino il Breve. Nel 754 si fece incoronare da Papa Stefano Il con l'unione. Acquistò un POTERE SACRO, con lui ebbe inizio la dinastia dei pipini, chiamata successivamente dei carolingi. Nel 754 su richiesta di papa Stefano II, Pipino scese in Italia e sconfisse Astolfa (re longobardo) e gli impose di consegnare al papa i territori Bizantini occupati dai longobardi (questo evento segna l'inizio dello stato della chiesa) In questo periodo venne ridotta la donazione di Costantino, si trattava di un documento falso che attestava la concessione dei territori alla chiesa. CARLO MAGNO E IL SACRO ROMANO IMPERO dopo la sconfitta a opera di Pipino il Breve I Longobardi cercarono di fare un patto con i Franchi. Il Re Desiderio diede in sposa al primogenito di Pipino, Carlo, la propria figlia (Ermengarda). Questo tentativo fallì in seguito alla morte di Pipino (768), il regno fu ereditato da entrambi i figli: Carlo e Carlomanno. Carlomanno morì, lasciando al fratello il governo di tutto il regno. In primo luogo Carlo ripudiò la moglie e la rimandò a Pavia 771, così da chiudere completamente i rapporti con i Longobardi sconfiggendoli a Torino (774), i territori (eccetto il ducato di Benevento) vennero annessi al regno dei Franchi. La fine del dominio dei Longobardi ebbe molte ripercussioni in Italia. L'unico attrarre vantaggio dalla fine del dominio dei Longobardi fu il papato che ottenne subito dall'alleato Franco una parte del territorio dell'Italia centrale e poté poi gradualmente estendere i propri territori. CONQUISTE DI CARLO MAGNO Carlo sostenne una serie di campagne vittoriose, in nome della necessità di diffondere il cristianesimo, grazie alle quali ottenne l'appellativo Magno. Intraprese un lungo scontro con i Sassoni e con i Frisoni, sconfiggendoli. Condusse varie spedizioni contro gli Arabi e conquistò la Catalogna. Occupò la baviera, sconfisse gli Avari e sottrasse ai Bizantini alcuni territori del Veneto. Il regno di Carlo Magno si estendeva per gran parte del continente europeo. Per la prima volta dopo secoli, vi era un forte potere centrale. Carlo Manno divenne imperatore dei romani. Grazie all'incoronazione da parte del papa leone III il potere dell'imperatore proveniva da dio. L'ORGANIZZAZIONE DELL'IMPERO Carlo Magno stabilì la corte ad Aquisgrana. Divise il territorio in contee, marche e ducati, governate da conti, Marchesi e Duchi, che gli giurano fedeltà: accanto all'aristocrazia religiosa, vi era quella laica. Ai missi domenici venne affidato il controllo del territorio. Il latino rimase come lingua colta mentre si affermavano le lingue volgari. IL FEUDALESIMO vi era la necessità di difendersi dai predoni e dagli attacchi dei signori rivali. Sin dall'epoca carolingia si profilò un sistema di legami a scopo difensivo. Era un giuramento di fedeltà tra il Signore col Vassallo. Poter contare sugli uomini per armati, il re premiavano i cavalieri più valorosi concedendogli un Feudo, facendoli diventare Conte. Essi avevano dei privilegi: - diritto di governare sulla Contea che governavano -amministrare la giustizia -ricevere le tasse dagli abitanti In cambio di questi privilegi era costretto di abbandonare le terre durante la guerra. Fin quando c'era Carlo Magno, l'eredità veniva ridata a Carlo e lui decideva cosa fare, dopo la sua morte questo sistema non insisterà più. Dopo il giuramenti, il signore assegnava II Feudo al Vassallo che diventava così il suo feudatario. Eglit poteva dividere un Feudo troppo grande in parti più piccole. Il sistema era quindi formato: SIGNORE (imperatore o re) - CAVALIERE FEUDATARIO(che diviene VASSALLO) - VALVASSORI- VALVASSINI. Questo complesso sistema di rapporti vassallatici diede vita a una sorta di piramide feudale. La società feudale è tripartita: oratores, quelli che pregano bellatores, coloro che combattono laboratores, i contadini DIFFERENZA TRA IMPERO ROMANO E IMPERO CAROLINGIO Impero romano: si estendeva in tutta l'area del mediterraneo, si diffuse il latino sia come lingua colta e lingua parlata della popolazione, le radice sono pagane, l'imperatore viene riconosciuto dal senato. Impero carolingio: si estendeva solo nell'Europa continentale, il latino rimase come lingua colta ma di sviluppa la lingua volgare, le radici sono cristiane, l'imperatore viene incoronato dal papa.

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