L'organizzazione dell'Impero
Carlo organizza il suo immenso territorio in modo geniale e sistematico. Divide tutto in contee, ognuna affidata a un conte che è sia consigliere politico che capo militare. In alcune zone strategiche crea i ducati guidati da duchi, mentre i territori di confine diventano marche controllate dai marchesi.
Tutti questi funzionari hanno compiti precisi: amministrano la giustizia e forniscono soldati all'imperatore. Il sistema però ha un problema: ben presto conti, marchesi e duchi iniziano a considerare le terre come beni personali invece che incarichi temporanei.
Molte terre appartengono a monasteri e fondazioni ecclesiastiche, che essendo enti e non persone, non possono vendere o cedere i territori. Questo patrimonio della Chiesa cresce enormemente perché facilita il controllo del territorio e la diffusione del cristianesimo.
Al centro di tutto c'è la corte itinerante di Carlo, che si sposta secondo le necessità. La sede preferita è Aquisgrana, dove Carlo costruisce il palazzo imperiale e la Cappella Palatina, ispirandosi ai modelli bizantini di Ravenna.
💡 Amministrazione efficace: I Missi Dominici (messaggeri del signore) partono dalla corte per controllare l'operato di conti e marchesi in tutto l'impero.