L'Europa si ridisegna: dalla Svezia alla Francia
La fase svedese (1630-1635) vide entrare in scena Gustavo II Adolfo di Svezia, che si propose come campione del protestantesimo. Gli svedesi erano militarmente superiori e riportarono vittorie importanti, ma la morte del re in battaglia cambiò le carte in tavola. I principi tedeschi, ormai stanchi di combattere, firmarono la pace di Praga nel 1635.
Ma la Francia aveva altri piani. Nella fase francese (1635-1648), il cardinale Richelieu decise di entrare direttamente in guerra, anche se la Francia era cattolica! Il motivo? La paura di essere accerchiata dagli Asburgo di Spagna e Austria. Questa mossa strategica si rivelò vincente.
Nel 1648 si arrivò finalmente alla pace di Vestfalia, che rivoluzionò l'Europa. L'Impero si frammentò in oltre 300 stati autonomi, la Svizzera e le Province Unite ottennero l'indipendenza definitiva, e soprattutto si stabilì il principio della libertà di culto. Gli Asburgo persero molto del loro potere, mentre la Francia emergeva come nuova potenza dominante.
Punto chiave: La pace di Vestfalia introdusse il moderno sistema degli stati nazionali e il principio di non interferenza negli affari interni di altri paesi.