Nerone e la fine della dinastia giulio-claudia
La successione di Claudio fu caratterizzata da intrighi di corte. La sua prima moglie Messalina sosteneva il figlio Britannico, ma dopo la sua esecuzione, Claudio sposò Agrippina Minore, che aveva già un figlio, Lucio Domizio Enobarbo (il futuro Nerone).
Si crearono due fazioni: una che sosteneva Britannico e l'altra Nerone. Nel 54 d.C. Agrippina avvelenò Claudio e convinse il Senato a designare Nerone come nuovo imperatore. Una volta al potere, Nerone eliminò Britannico.
Il principato di Nerone 54−68d.C. iniziò sotto buoni auspici, con il filosofo Seneca come consigliere e Afranio Burro come prefetto del pretorio. Sposò Ottavia, figlia di Claudio, ma in seguito la ripudiò per Poppea, causando l'ira della madre che voleva mantenere la sua influenza sul figlio. Nel 59 d.C. Nerone fece uccidere Agrippina.
Il regno di Nerone divenne sempre più assolutistico, ispirato allo stile ellenistico. Nel 64 d.C. un grande incendio devastò Roma: l'imperatore fu sospettato di esserne il responsabile e per deviare l'attenzione accusò i cristiani, scatenando la prima persecuzione.
Nel 65 d.C. venne organizzata la congiura dei Pisoni contro Nerone, che coinvolse Seneca, Petronio e Lucano, ma fallì. I congiurati furono costretti al suicidio. Nel 68 d.C., abbandonato dall'esercito che acclamò un nuovo imperatore, Nerone si suicidò.
🔥 La figura di Nerone divenne il simbolo del tiranno nella tradizione occidentale. La sua passione per l'arte e la cultura greca, considerata eccessiva dai romani tradizionalisti, contribuì alla sua immagine negativa, amplificata dagli storici successivi.