La Pace di Westfalia: Fine di un'Era
La Pace di Westfalia rappresenta uno spartiacque nella storia europea. Dal punto di vista religioso, riconosce ufficialmente tre confessioni cristiane: cattolica, luterana e calvinista, attenuando il rigido principio del "cuius regio eius religio".
Politicamente, il trattato segna il fallimento del progetto asburgico di unificare l'Impero. Il Sacro Romano Impero si frantuma in ben 350 stati indipendenti, ciascuno con il diritto di stringere alleanze e dichiarare guerra. La Francia esce trionfatrice, ottenendo territori strategici come l'Alsazia Meridionale, mentre la Svezia conquista il controllo del Baltico.
Le conseguenze sociali sono devastanti: il crollo demografico causato dalla guerra trasforma profondamente la società europea. In Italia, i nobili feudali inaspriscono i vincoli con i contadini per impedire loro di abbandonare le terre. Nasce così un nuovo equilibrio di potenze che getterà le basi del moderno diritto internazionale.
Da ricordare: La Pace di Westfalia segna definitivamente il tramonto dell'ideale universalistico dell'impero e l'ascesa della diplomazia moderna.
L'Assolutismo Francese: Il Regno del Re Sole
Dopo la morte di Richelieu, il cardinale Mazzarino guida la Francia verso la supremazia europea. Tuttavia, le continue guerre contro la Spagna impoveriscono le finanze statali, scatenando le ribellioni della Fronda (1648-1652): prima quella parlamentare, poi quella nobiliare.
La vittoria su queste rivolte permette di concludere vittoriosamente il conflitto con la Spagna. Nel 1659 la Pace dei Pirenei sancisce definitivamente la decadenza spagnola e il primato francese, consolidata dal matrimonio di Luigi XIV con Maria Teresa di Spagna.
Dal 1661 Luigi XIV assume personalmente il potere, realizzando la forma più perfetta di assolutismo monarchico. Il suo motto "lo Stato sono io" riassume perfettamente la sua filosofia: accentramento totale dei poteri, riduzione dell'autonomia di nobili e città, controllo su esercito e finanze. La nobiltà mantiene i privilegi fiscali ma perde ogni reale potere politico, trasformandosi in una classe decorativa.