La Scoperta del DNA e i Primi Esperimenti
Tutto è iniziato nel 1869 quando Friedrich Miescher trovò una sostanza strana nei globuli bianchi: la chiamò "nucleina" (poi acido nucleico) perché conteneva fosforo ma non era né una proteina né un grasso. Roba davvero innovativa per l'epoca!
Negli anni '20 si capì che i cromosomi erano fatti di DNA e proteine, ma quale dei due conteneva l'informazione genetica? Le proteine sembravano le candidate perfette: erano varie, presenti ovunque e molte malattie genetiche dipendevano dal loro malfunzionamento (come l'emofilia o il diabete).
L'esperimento di Frederick Griffith del 1928 con i batteri pneumococchi fu un colpo di scena. Scoprì che i batteri innocui (ceppo R) potevano diventare letali se mescolati con batteri morti del ceppo virulento (S). Chiamò questo fenomeno "fattore di trasformazione" - qualcosa nei batteri morti trasformava quelli vivi.
Nel 1944 Oswald Avery risolse il mistero: distrusse selettivamente RNA, proteine o DNA in campioni diversi e vide che solo quando il DNA era intatto avveniva la trasformazione. Il DNA era il vero protagonista! Purtroppo la comunità scientifica non ci credette subito.
Curiosità: L'esperimento di Avery venne ignorato perché molti dubitavano che i batteri avessero dei veri geni!