La Satira di Persio: Stile e Caratteristiche nell'Età Flavia
La satira di Persio rappresenta un punto di svolta significativo nella letteratura latina dell'Età Flavia. A differenza della satira oraziana, caratterizzata da toni moderati e concilianti, Persio adotta un approccio decisamente più aggressivo e pungente nella sua critica sociale. Il suo obiettivo non è persuadere gentilmente i lettori, ma piuttosto evidenziare impietosamente le loro mancanze morali.
Definizione: La pars destruens nelle Satire di Persio predomina sulla pars construens, dedicando maggiore spazio alla critica del vizio piuttosto che alla presentazione di modelli virtuosi.
Nelle ultime due satire, si nota un'evoluzione significativa nell'approccio dell'autore. Persio abbandona l'invettiva diretta contro i viziosi per rivolgersi al proprio maestro e all'amico più fidato, riflettendo sul proprio percorso verso la virtù. Questi componimenti assumono quasi la forma di un diario filosofico, documentando il cammino interiore del poeta verso la saggezza stoica.
Lo stile di Persio è caratterizzato da una densità espressiva che spesso sconfina nell'oscurità. La sua lingua, pur basandosi sul sermo oraziano, si arricchisce di volgarismi, barbarismi e neologismi, oltre a numerosi termini tecnici provenienti dall'ambito medico. Questa scelta linguistica riflette la sua concezione della satira come strumento per "curare" le coscienze corrotte.
Esempio: Un esempio emblematico dello stile di Persio è l'espressione "saliva Mercurialis", che significa "acquolina in bocca provocata dalla bramosia di guadagno", riferendosi a Mercurio come dio del commercio.