La dinastia imperatori dell'età Giulio-Claudia rappresenta un periodo fondamentale nella storia dell'Impero Romano, caratterizzato da profondi cambiamenti politici e sociali.
Durante questo periodo storico, la successione di Tiberio e Caligola segnò un momento cruciale per Roma. Tiberio, figliastro di Augusto, divenne imperatore nel 14 d.C. e governò fino al 37 d.C. Il suo regno fu caratterizzato da una politica conservatrice e da un'amministrazione efficiente, anche se negli ultimi anni si ritirò a Capri lasciando il potere nelle mani del prefetto del pretorio Seiano. Caligola, suo successore, iniziò il suo regno con promesse di rinnovamento, ma presto il suo governo degenerò in una tirannia segnata da eccessi e follie.
Le riforme culturali di Nerone rappresentarono un punto di svolta significativo. Nerone, salito al potere nel 54 d.C., promosse importanti iniziative culturali e artistiche, trasformando Roma in un centro di cultura ellenistica. Durante il suo regno, la città visse un periodo di grande splendore artistico, con la costruzione della Domus Aurea e l'organizzazione di spettacoli e giochi pubblici. Tuttavia, il suo governo fu anche caratterizzato da episodi controversi, come il grande incendio di Roma del 64 d.C. e le persecuzioni contro i cristiani. Le sue riforme, sebbene innovative dal punto di vista culturale, furono accompagnate da una gestione del potere sempre più autoritaria e dispotica, che portò infine alla sua caduta nel 68 d.C., segnando la fine della dinastia Giulio-Claudia.