La storia dell'antica Roma è segnata profondamente dalla figura di Nerone imperatore, uno dei più controversi governanti dell'impero. Salito al potere nel 54 d.C. all'età di diciassette anni, Nerone lasciò un'impronta indelebile nella storia, tanto per le sue azioni politiche quanto per il suo carattere eccentrico e spesso crudele. Durante il suo regno, Roma visse momenti di grande splendore artistico e culturale, ma anche periodi di terrore e persecuzione.
Tra gli intellettuali più vicini a Nerone vi fu Petronio, autore del Satyricon, un'opera che rappresenta uno spaccato unico della società romana del I secolo d.C. Cosa scrisse Petronio? Il suo capolavoro è un romanzo che mescola prosa e versi, raccontando le avventure di alcuni personaggi attraverso l'impero, con uno stile innovativo che combina realismo e satira. Come definiresti lo stile di Petronio? Il suo stile è caratterizzato da una raffinata eleganza unita a un gusto per il grottesco e l'ironia, elementi che resero la sua opera unica nel panorama letterario latino.
Nel contesto della letteratura dell'epoca, non si può non citare Lucano e il suo "Bellum civile", noto anche come Pharsalia. Quest'opera epica narra la guerra civile tra Cesare e Pompeo, rappresentando un momento cruciale della storia romana. Il poema si distingue per i suoi ritratti di Pompeo e Cesare, figure tratteggiate con grande profondità psicologica. Il Proemio Bellum civile Lucano introduce temi fondamentali come la tragicità della guerra civile e la decadenza morale di Roma, mentre il sesto libro, particolarmente celebre, contiene la famosa scena della necromanzia. La fine di Nerone giunse nel 68 d.C., quando, abbandonato da tutti e dichiarato nemico pubblico dal Senato, si tolse la vita, concludendo così la dinastia giulio-claudia.