La crisi della Repubblica e i Gracchi
Dopo le Guerre Puniche, Roma sembrava vincente ma nascondeva un problema enorme. I contadini italici tornarono dalla guerra e trovarono le loro terre completamente abbandonate. Quando finalmente riuscirono a renderle produttive, dovettero competere con i latifondisti (grandi proprietari) e gli schiavi che lavoravano gratis.
Il risultato? I piccoli contadini furono costretti a vendere tutto ai ricchi, creando enormi proprietà terriere chiamate latifondi. Nel 133 a.C., Tiberio Gracco propose la lex agraria: limitare le terre dei ricchi a 125 ettari e ridistribuire il resto ai poveri in appezzamenti di 30 iugeri non vendibili. I latifondisti si infuriarono talmente tanto che lo uccisero durante una rivolta.
Dieci anni dopo, Gaio Gracco ci riprovò con la distribuzione gratuita di grano (frumentationes) e la stessa riforma agraria. Voleva anche dare la cittadinanza agli alleati italici, ma questo fece arrabbiare tutti. Per non fare la fine del fratello, si fece uccidere da un suo schiavo.
💡 Ricorda: L'assassinio dei Gracchi divide Roma in due fazioni - gli optimates (aristocratici conservatori) e i populares (riformatori) - che si combatteranno per decenni.
Da questo momento Roma sprofonda nel caos: due schieramenti opposti, Gaio Mario che riforma l'esercito rendendolo professionale, e guerre continue. La Guerra Sociale 91−88a.C. costringe Roma a concedere la cittadinanza agli alleati italici.