Completive Volitive e Consecutive
Le completive volitive completano il senso di verbi di volontà, comando, preghiera. Usano ut (negazione ne) + congiuntivo. Senza di esse, la frase reggente non ha senso compiuto.
Si distinguono dalle finali perché sono complementi diretti, non circostanziali. I verbi reggenti esprimono cura, preghiera, esortazione, necessità.
Le consecutive esprimono la conseguenza con ut (negazione ut non) + congiuntivo. I tempi hanno valore assoluto, non dipendono dalla reggente.
Sono spesso anticipate da avverbi (ita, sic, tam, adeo) o aggettivi (tantus, tot) nella principale. In italiano diventano "che" + indicativo o "da" + infinito.
La consecutiva risponde alla domanda "con quale risultato?", la finale a "con quale scopo?".
💡 Differenza chiave: La finale esprime l'intenzione, la consecutiva il risultato effettivo!