Gli intenti dell'autore e l'attendibilità storica
Ti fideresti del racconto di qualcuno che parla delle proprie gesta? Con Cesare la questione è complessa ma interessante. Gli studiosi moderni hanno verificato che i fatti principali sono attendibili confrontandoli con altre fonti dell'epoca.
Cesare non poteva inventare eventi di cui molti erano stati testimoni diretti, però presentava tutto nella luce più favorevole possibile. I due Commentarii hanno scopi diversi: nel De bello Gallico vuole autocelebrarsi come grande condottiero, nel De bello civili vuole autodifendersi dall'accusa di aver causato la guerra civile.
Nel De bello Gallico si presenta come il generale perfetto che identifica la sua gloria con quella di Roma. Ha sempre ragione, prevede le mosse nemiche e gode della totale devozione dei soldati.
Nel De bello civili invece cerca di dimostrare di aver fatto la guerra "a malincuore" e di essere sempre stato clemente. Denigra sistematicamente gli avversari, dipingendo Pompeo e i suoi alleati come crudeli, incompetenti e corrotti.
💡 Tecnica persuasiva: Cesare non nega mai i fatti, ma li presenta sempre dal suo punto di vista, enfatizzando i suoi successi e minimizzando gli errori.