La vita di Giovanni Pascoli: tra lutti e successi letterari
Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna, ma la sua infanzia fu devastata da una serie incredibile di lutti familiari. Perse prima la sorella Carolina a soli 10 anni, poi il padre Ruggero a 12 anni - eventi che lasciarono in lui un profondo senso di ingiustizia e sgomento. La tragedia continuò con la morte della sorella maggiore, della madre e di altri due fratelli.
Nonostante le difficoltà, riuscì a studiare prima nel collegio dei Padri Scolopi di Urbino e Firenze, poi alla Facoltà di Lettere a Bologna grazie a una borsa di studio. Qui ebbe come insegnante Giosuè Carducci, figura fondamentale per la sua formazione. Durante gli studi universitari si avvicinò ai movimenti anarchici e socialisti, partecipando a manifestazioni che gli costarono la sospensione della borsa di studio.
Nel 1882 si laureò con una tesi sul poeta greco Alceo e iniziò la sua carriera di insegnante. Insegnò prima lettere al liceo di Matera, poi greco e latino a Massa e Livorno. La sua carriera universitaria lo portò a Bologna, Messina e Pisa, fino a ereditare nel 1905 la cattedra di letteratura italiana di Carducci a Bologna.
Ricorda: Le tragedie familiari di Pascoli non furono solo eventi biografici, ma influenzarono profondamente la sua poetica, caratterizzata da un senso di fragilità e nostalgia per l'innocenza perduta.
Negli anni '90 pubblicò le sue opere più famose: Myricae (1891), I Poemetti e Canti di Castelvecchio (1903). Nel 1892 vinse anche la medaglia d'oro al concorso di poesia latina di Amsterdam. Si ritirò con la sorella Maria a Castelvecchio di Barga, che divenne il suo "nido" creativo. Morì nel 1912 a Bologna, dove si era trasferito per curare un tumore.