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17/1/2023
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VERISMO→→→→→si afferma nel corso dell'Ottocento in Italia, grazie allo scrittore siciliano Giovanni Verga. si fonda sui principi del movimento letterario positivista, che suscitò negli intellettuali fiducia nel progresso; si basa sul vero, quindi racconta eventi di vita quotidiana reali, così come sono. Spesso i protagonisti di questa corrente sono i ceti meno abbienti, come quella dei contadini. Uno dei tratti tipici è il pessimismo, in quanto i temi trattati danno una concezione pessimista della vita di tutti i giorni. Un'altro elemento tipico è che gli autori non devono commentare la realtà, ma si devono limitare a descriverla in modo oggettivo. Inoltre viene utilizzato un linguaggio semplice, dialettale, diretto al pubblico, proprio perchè i protagonisti delle opere sono le classi povere. Verismo e Naturalismo condividono una narrativa realistica, impersonale e scientifica, che non lascia trapelare nessun intervento né giudizio da parte del narratore, mentre differiscono per quanto riguarda i contesti in cui sono ambientate le vicende. •Naturalismo • Verismo classi legate alle grandi città, dal proletariato all'alta borghesia classi povere, per lo più gente di campagna GIOVANNI VERGA →nasce a Catania in una famiglia di agiate condizioni economiche e di origine nobiliare. dopo essere entrato in contatto gli ambienti mondani delle città del nuovo stato unitario (Firenze, Milano) e la crescente sfiducia verso la vita moderna determinano in...
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Verga un ritorno alle sue radici, al mondo siciliano rimasto fuori dalla storia. lo portano a provare un'insoddisfazione per la frivolezza degli ambienti mondani; diffidenza verso il sentimento romanzesco; nostalgia per la terra natale e, dunque, interesse verso la questione meridionale. Adotta un tipo di scrittura oggettiva, impersonale, priva delle opinioni dell'autore, al fine di restituire la verità, usando le parole della narrazione popolare e mettendo al centro il fatto nudo e crudo. Lo scrittore mette da parte sé stesso, le sue conoscenze, fino a calarsi all'interno del contadino o del pescatore, parla con le sue parole e vede il mondo dai suoi occhi. Progresso → come un fiume in piena che scorre e trasporta il mondo verso nuovi traguardi ma che, allo stesso tempo, travolge e distrugge le vite di coloro che non riescono ad adattarsi → I vinti Emile Zola principale esponente del Naturalismo, molto letto da Verga Zola giudica e commenta i fatti perché crede che la letteratura possa cambiare la realtà, mentre Verga è pessimista e crede che la realtà sia immodificabile. RACCOLTA DI NOVELLE VITA DEI CAMPI → raccoglie novelle in cui è descritto il mondo della campagna siciliana e la sua vitalità originaria. È un mondo fuori dalla storia, fondato sulla ripetizione di ritmi sempre uguali, fatto di lavoro, miseria, violenza, gerarchie e egoismi. Si compone di 8 testi tra cui Rosso Malpelo. * → NOVELLE RUSTICANE → ripropongono ambienti e personaggi della campagna siciliana, ma in prospettiva più amara e pessimista, portando in primo piano la miseria e la fame. Il mondo descritto in queste novelle si basa sulla ricerca della ricchezza, di fronte alla quale gli uomini perdono principi e valori. PER LE VIE →→→→ riprende i temi di Novelle rusticane, ma in un'ambientazione cittadina. Verga torna a raccontare la città come aveva fatto nei romanzi giovanili; questa volta non parla però dell'ambiente borghese e mondano, ma preferisce la classe povera cittadina. I ROMANZI ruotano attorno al ciclo dei vinti, che si sarebbe dovuto comporre di cinque romanzi, in cui Verga voleva rappresentare la lotta per la vita nelle diverse classi sociali, il cammino fatale verso il progresso, quella fiumana che trascina via con sé i vinti, coloro che non riescono a stare al passo. Nella crisi creativa che lo colpisce negli ultimi anni, lo scrittore lascia incompiuto il progetto. Solo I Malavoglia e Mastro Don Gesualdo vengono pubblicati, mentre La duchessa di Leyra, che avrebbe dovuto rappresentare il mondo della nobiltà travolto dalla modernità, rimane allo stato di abbozzo. Gli ultimi due romanzi non saranno nemmeno iniziati. "Il ciclo dei vinti" è un ciclo di romanzi che riprende il modello affermato da Zola. Sceglie come oggetto della sua narrazione "i vinti". Il primo romanzo è I MALAVOGLIA, i successivi MASTRO DON GESUALDO, LA DUCHESSA DI LEYRA, L'ONOREVOLE SCIPIONI e L'UOMO DI LUSSO. I MALAVOGLIA Storia di una famiglia di pescatori siciliani, colpiti da una serie di disgrazie e dalle trasformazioni della modernità, che distrugge il loro mondo e li riduce alla rovina. La famiglia stessa si disgrega progressivamente. MASTRO DON GESUALDO Racconta l'ascesa sociale di un muratore che riesce a diventare ricco grazie alla sua intelligenza e alla sua forza di volontà. La ricchezza non determina però la serenità dell'uomo e tantomeno garantisce il lieto fine della storia. Mastro Don Gesualdo vede infatti disgregarsi gli affetti familiari e muore solo. L'ambiente rappresentato è quello borghese e aristocratico e di conseguenza, anche la cultura del narratore e la lingua salgono rispetto alle opere precedenti. DUCHESSA LEYRA donna borghese che ambisce a diventare aristocratica ma non ci riuscirà. ✦ONOREVOLE SCIPIONI uomo illegale, nato fuori dal matrimonio, che vuole diventare politico, ma fallirà L'UOMO DI LUSSO artista che vorebbe realizzarsi nel campo artistico ma è destinato al fallimento. CAVALLERIA RUSTICANA— teatro L'opera è tratta dall'omonima novella inclusa nella raccolta Vita dei campi e fin dalla prima rappresentazione ottiene un grande successo. Di ritorno dal militare, Turiddu trova l'amata Lola con Alfio. Per farla ingelosire, decide di corteggiare Santuzza. Riesce così a riprendere la relazione con Lola, ma Santuzza per vendetta rivela tutto ad Alfio, che a sua volta sfida Turiddu a duello e lo uccide. ROSSO MALPELO rappresenta alla perfezione le condizioni dei lavoratori e dello sfruttamento minorile nella Sicilia del suo periodo. Malpelo, il protagonista del romanzo, era chiamato così perchè i suoi capelli erano rossi e, secondo una tradizione popolare siciliana, colui che li possedeva era malvagio e figlio del demonio. Racconta la storia di un giovane ragazzo che lavora in una cava di sabbia in Sicilia. Era disprezzato dalla madre e dalla sorella. Per il padre invece provava affetto poichè era la sola persona che lo proteggeva e difendeva. Un giorno il padre, in seguito all'indigenza economica della famiglia, fu costretto ad accettare un pericoloso lavoro, che nessuno dei suoi colleghi aveva accettato. Ma ci fu un incidente, e l'uomo rimase imprigionato sotto una frana. Malpelo continuò a lavorare nella cava dove era imprigionato il cadavere del padre. Arrivò un altro operaio a lavorare con lui: Ranocchio. Malpelo, pur usando atteggiamenti aggressivi, voleva insegnare a Ranocchio come affrontare la vita. La morte di Ranocchio provocò in Malpelo una forte tristezza. Un giorno, accettando un nuovo compito, che nessuno aveva accettato perchè pericoloso, si perse nei numerosi tunnel. Da quel giorno non si ritrovò più Rosso Malpelo e ogni operaio che entrava nei tunnel per lavorare aveva paura di ritrovarselo avanti.