"Il molo" e l'attaccamento a Trieste
"Il molo" è una poesia che esprime in modo particolarmente intenso il legame di Saba con la sua città natale, concentrandosi sul molo San Carlo di Trieste, un luogo carico di significati personali e simbolici.
Analisi della poesia
La poesia si apre con una dichiarazione di amore per questo luogo:
- "Per me al mondo non v'ha un più caro e fido luogo di questo"
- "Dove mai più solo mi sento e in buona compagnia che al molo San Carlo"
Questo incipit contiene un apparente paradosso: il poeta si sente contemporaneamente solo e in compagnia, suggerendo che la solitudine in questo luogo non è isolamento ma connessione con se stesso.
Il molo evoca ricordi d'infanzia:
- "Vedo navi il cui nome è già un ricordo d'infanzia"
- L'immagine dei "garzoni" che "s'aggirano" e delle "casse a bordo di quel veliero" richiama sogni infantili di viaggi e ricchezze
Interpretazione chiave: Il molo rappresenta un punto di contatto tra passato e presente, tra la realtà quotidiana e i sogni d'infanzia, tra la stabilità della terra ferma e l'apertura al mondo rappresentata dal mare.
Il legame con la patria è espresso con forza:
- "Non per tale un ritorno or lascerei molo San Carlo, quest'estrema sponda d'Italia"
- "Così ben profondate ho le radici nella mia terra"
La conclusione è emblematica del modo in cui Saba trasforma luoghi fisici in metafore esistenziali:
- "Sai che un più vario, un più movimentato porto di questo è solo il nostro cuore"
Questo paragone tra il porto luogodiarriviepartenze,dicommercieincontri e il cuore umano esprime la visione di Saba della vita interiore come un continuo movimento di emozioni e pensieri.
Il confronto con "Ultimi versi a Lina"
Entrambe le poesie esprimono un forte legame con Trieste, ma in modi complementari:
- In "Ultimi versi a Lina", Trieste è vista attraverso il filtro della memoria e della nostalgia, con immagini del passato che "furono un giorno" ma ora sono finite
- In "Il molo", Trieste è presente e viva, un luogo che continua a nutrire emotivamente il poeta
Le "laceranti sirene dei vapori che partivano" in "Ultimi versi a Lina" trovano eco nelle navi di "Il molo", ma con una differenza fondamentale:
- Nella prima poesia, i vapori che partono simboleggiano la perdita e la fine
- Nella seconda, il porto e le navi rappresentano la continuità della vita e la possibilità di un "ritorno"
Il significato del molo nella poetica di Saba
Il molo diventa un simbolo ricco di significati:
- Luogo di confine: tra terra e mare, tra Italia e mondo esterno, tra certezza e ignoto
- Spazio di libertà: dove il poeta può essere solo con i propri pensieri ma sentirsi parte di una realtà più ampia
- Radice identitaria: "quest'estrema sponda d'Italia" che rappresenta le origini non solo geografiche ma esistenziali del poeta
- Metafora del cuore: come il porto accoglie navi che vengono e vanno, così il cuore accoglie emozioni e pensieri in continuo movimento
La poesia si conclude con un'apostrofe ad un'interlocutrice probabilmentelapoesiastessa: "Né a te dispiaccia, amica mia, se amore reco pur tanto al luogo ove son nato". Questo dimostra come per Saba la poesia stessa sia un interlocutore, un'amica con cui dialogare e a cui confidare i propri sentimenti più profondi.