Analisi di "A mia moglie"
"A mia moglie" è una delle poesie più emblematiche di Saba, che suscitò scandalo quando fu pubblicata per la prima volta a causa dei suoi insoliti paragoni tra la moglie e vari animali femmine.
L'immagine femminile
Attraverso i paragoni con gli animali, emerge un'immagine complessa e multiforme della donna:
- La pollastra: incarnazione di nobiltà naturale, con "il lento passo di regina"
- La giovenca: simbolo di maternità gioiosa e di tenerezza
- La cagna: rappresentazione dell'amore devoto ma anche della gelosia protettiva
- La coniglia: emblema della timidezza e dell'istinto materno di protezione
- La rondine: immagine della grazia e della capacità di portare rinnovamento
- La formica e l'ape: simboli di laboriosità e previdenza
Questi paragoni, lungi dall'essere offensivi, rivelano l'ammirazione del poeta per le qualità naturali e autentiche della moglie.
Concetto chiave: Secondo Saba, gli animali femmine "avvicinano a Dio" perché incarnano virtù naturali come la dolcezza, la fedeltà e la devozione, qualità che ritrova nella moglie Lina.
La poesia come preghiera
In "Storia e cronistoria del Canzoniere", Saba spiega che "A mia moglie" è una poesia religiosa, "scritta come altri reciterebbe una preghiera". Questo carattere religioso si manifesta in diversi elementi:
- L'anafora "Tu sei come..." che crea un ritmo rituale
- Il riferimento agli animali che "avvicinano a Dio"
- La struttura che ricorda una litania o un'invocazione
A differenza della tradizione medievale, dove gli animali erano simboli di verità superiori, in Saba gli animali sono visti realisticamente: il poeta non trova in loro le virtù di Lina, ma scopre in Lina le loro virtù naturali.
L'aspetto psicologico
Al di là dell'aspetto affettivo, emerge nei versi la complessa relazione del poeta con l'elemento femminile:
- L'interrogativo "Chi mai farti soffrire?", interpretato in chiave edipica, rimanda alla coppia moglie-madre
- L'identificazione della moglie con la madre rivela il desiderio di non arrecare sofferenza alle figure femminili amate
- L'immagine conclusiva della nonna che narra la favola della formica al nipote aggiunge una dimensione generazionale all'amore coniugale
Lo stile
Lo stile della poesia è emblematico dell'approccio di Saba:
- Linguaggio tendenzialmente semplice ma con termini ricercati (assonna, ti quereli, provvida, pecchia)
- Sintassi con frequenti inversioni non comuni nel linguaggio quotidiano
- Struttura metrica che rispetta la tradizione ma con libertà (strofe irregolari di endecasillabi e settenari)
- Ripetizioni e parallelismi che creano un ritmo incantatorio
Saba definì questa poesia "infantile", suggerendo che se un bambino potesse sposarsi e scrivere una poesia per sua moglie, scriverebbe questa: un'osservazione che sottolinea l'autenticità e l'immediatezza del sentimento espresso.
La poesia "A mia moglie" rappresenta perfettamente l'arte di Saba di trasformare l'esperienza personale e l'osservazione del quotidiano in poesia universale, capace di rivelare la profondità nascosta nelle cose apparentemente semplici.