Analisi stilistica e parallelismo biografico
Lo stile dell'Ultimo canto è solenne e ricco di richiami classici. Leopardi riprende espressioni da Virgilio ("tacita selva", "etra liquido"), Orazio e Petrarca, creando un linguaggio poetico elevato che conferisce dignità tragica al monologo di Saffo.
Il parallelismo Saffo-Leopardi è evidente: entrambi sono poeti geniali ma esclusi dall'amore per ragioni fisiche. Come confessa nello Zibaldone, Leopardi si sente "verso la natura" come "un amante ardentissimo non corrisposto nell'amore".
La scelta di una protagonista femminile amplifica il senso di delicata sofferenza e rende universale il tema. Saffo diventa il simbolo di tutti coloro che, pur dotati di sensibilità superiore, sono condannati dal destino a rimanere esclusi dalla felicità.
Le fonti letterarie spaziano da Ovidio ai romanzi romantici come il Werther di Goethe e l'Ortis di Foscolo - tutte opere sul tema del suicidio per amore. Ma Leopardi supera i modelli, trasformando il caso particolare in riflessione universale sulla condizione umana.
Messaggio finale: Anche nell'antichità, considerata età felice, esisteva la sofferenza - la condizione umana è immutata nel corso dei secoli.