Ugo Foscolo rappresenta una delle figure più significative della letteratura italiana tra Neoclassicismo e Romanticismo.
La vita e l'opera di Foscolo sono profondamente intrecciate con gli eventi storici e politici del suo tempo. Nato a Zante nel 1778, visse tra Venezia e Milano, dove sviluppò il suo pensiero politico e letterario. Le ultime lettere di Jacopo Ortis rappresenta la sua opera più celebre in prosa, un romanzo epistolare che racconta la storia di un giovane costretto all'esilio per motivi politici. L'opera riflette i temi principali del suo pensiero: l'amore per la patria, il senso di esilio e la concezione materialistica della vita. Il protagonista, Jacopo, incarna l'ideale foscoliano dell'eroe romantico, diviso tra passioni intense e delusioni politiche.
La poetica di Foscolo si caratterizza per una peculiare fusione tra elementi neoclassici e sensibilità preromantica. Nei Sepolcri, sua opera poetica maggiore, emerge la concezione materialistica che vede nella tomba non solo un luogo di memoria ma anche uno strumento di civilizzazione. Le illusioni, tema centrale del suo pensiero, vengono considerate necessarie per dare senso alla vita, nonostante la consapevolezza della loro natura effimera. La sua produzione letteraria comprende anche i sonetti, tra cui i celebri "Alla sera" e "A Zacinto", dove si fondono magistralmente temi autobiografici e riflessioni esistenziali. Il suo pensiero e poetica si caratterizzano per una visione complessa della realtà, dove il materialismo si combina con un forte idealismo civile e politico, creando una tensione costante tra la razionalità illuministica e il sentimento romantico.