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Storia della lingua e dei fenomeni letterari del 1200

21/6/2022

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Storia della lingua e dei fenomeni letterari
Ragioni della diffusione del volgare letterario
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Storia della lingua e dei fenomeni letterari Ragioni della diffusione del volgare letterario In Italia è prodotta una svolta con l'utilizzo del volgare in testi letterari con l'ascesa di una classe nuova all'interno delle città, quella Borghese-Mercantile che acquista coscienza della propria individualità e ha bisogno di strumenti di cultura per la propria attività in campo economico e politico e ha l'esigenza di esprimere la propria visione del mondo, i propri valori. Questo processo coinvolge anche chi non conosce il latino e quindi viene utilizzato il volgare che era stato relegato alla comunicazione orale e allo scritto negli usi Pratici e occasionali. Il caso del siciliano letterario Il volgare nella scuola poetica siciliana non risponde alle esigenze di diffusione della cultura ma rappresenta l'espressione di una cerchia chiusa e raffinata. I funzionari della corte di Federico II che cercano nella poesia una forma di nobilitazione per riprendere i modelli dei trovatori provenzali non usano la lingua d'oc ma elaborano una lingua letteraria raffinatissima selezionando rigorosamente i vocaboli impiegando termini latini o provenzali ed è chiamato "siciliano illustre". Della forma originale però abbiamo poche testimonianze perché erano testi molto diffusi in Toscana ma ci sono pervenuti trascritti da copisti toscani che hanno sovrapposto le caratteristiche della loro parlata a quelle del siciliano. Policentrismo linguistico nell'Italia comunale L'Italia comunale ha un...

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Didascalia alternativa:

panorama caratterizzato di tanti centri di vita associata e al policentrismo politico che corrisponde un policentrismo linguistico nel 200 all'inizio dell'uso del volgare come lingua letteraria non esiste una lingua italiana unica, ogni centro si esprime nel proprio volgare Il volgare della toscana Nella produzione in versi e in prosa la Toscana ha sempre più una posizione di prestigio e si impone tra i volgari quello toscano. Con i modelli di Dante, Petrarca e Boccaccio nel secolo successivo consacrarono il fiorentino come lingua letteraria per eccellenza e diventa di fatto la lingua italiana ma l'unificazione linguistica rimane limitata solo al campo letterario mentre nella vita comune si continua a usare tante parlate locali diverse. La mancanza unificazione linguistica è causata dall' assenza di una struttura politica unitaria a differenza della Francia dove la monarchia Nazionale impone l'uso della lingua della regione di Parigi come quella nazionale. Permanenza del latino Questo espandersi della letteratura in volgare non comporta la scomparsa del latino: viene usato per comporre molte opere è la lingua della cultura Dotta specialista in cui si trattano le materie più Nobili (teologia, filosofia, diritto, medicina...) nelle università è la lingua più utilizzata e le cancellerie utilizzano latino per i documenti ufficiali e rimane un modello permanente del volgare che si sta affermando come lingua di cultura esercitando un flusso sul lessico e sulla sintassi. Il prestigio del Francese Nel 200 la lingua d'oil gode di un largo Prestigio per la grande fioritura letteraria questa lingua appare come moderna E come lingua di cultura in certi casi gli scrittori italiani la preferiscono. In Italia esiste anche l'uso del provenzale impiegato dagli imitatori settentrionali dei trovatori e nella tradizione successiva dai poeti d'amore, dalla Sicilia alla toscana, lasciando una forte impronta linguistica. Nel nostro vocabolario sono presenti molte parole provenienti dal francese. Caratteristiche e generi della letteratura italiana in età comunale La varietà dei volgari parlati fa sì che la letteratura dell'età comunale abbia caratteristiche distinte sia per gli elementi strettamente linguistici sia per le forme e i generi la letteratura italiana elabora e rafforza una sua tradizione particolarmente elevata e raffinata soprattutto in Toscana e a Firenze, casa di Dante, Petrarca e Boccaccio. Letteratura religiosa Le espressioni letterarie religiose sono diffuse in tutta la penisola Ma le più significative si sviluppano nell'Italia centrale tra Umbria e Toscana. → Francesco d'Assisi autore del "Cantico delle creature" in cui l'amore divino si manifesta in tutta la vita del Creato e lacopone da Todi che scrive le "Laudi” la cui più nota è la "Donna de Paradiso" sono umbri e riflettono una visione in cui i beni terreni il corpo umano sono considerati realtà corrotte e spregevoli → Caterina da Siena scrive di amore mistico nelle sue lettere ricordiamo tra i predicatori: Bernardino da Siena (Francescano), Domenico cavalca e Jacopo Passavanti (toscani e domenicani) La lirica Tre generi letterari che giungono alla più alta maturazione c'è la lirica che si ispira agli schemi già forniti dai trovatori provenzali. Dalla scuola siciliana da lì Passa pure in Toscana, una società molto diversa dove si stanno affermando i comuni si spiega così la presenza di una tematica politica civile ❖ Guittone D'Arezzo un poeta di transizione Siculo-toscano Prelude all' esperienza decisiva del Dolce Stil Novo ❖ la lirica amorosa giunge un altro livello di consapevolezza critica ed elaborazione formale grazie al bolognese Guido Guinizzelli diffondendoli a Firenze e in Toscana maggiori stilnovisti sono Guido Cavalcanti, Dante e Cino da Pistoia La poesia comico parodica Il dolce stil novo rappresenta la linea alta e sublime e ufficiale della letteratura in contrapposizione c'è la poesia comico parodica Il più noto esponente è Cecco Angiolieri Ma si ricordano posizioni meno estremiste di altri poeti toscani come Rustico di Filippo e Folgore da San Gimignano ◆ nel filone più propriamente popolare e giullaresco si può collocare Cielo d'Alcamo autore del Contrasto (scambio alternato di battute) "Rosa fresca aulentissima" una parodia delle tematiche dell'amor Cortese i cantari sono una forma Popolare di ampi poemetti in ottave che riprendono le leggende del ciclo carolingio recitati sulle piazze e nelle fiere. Poesia didattica e poesia allegorica nel nord dell'Italia si afferma un filone di poesia didattica con temi legati alla vita civile del tempo I più noti esponenti sono Giacomino da Verona autore di un poemetto diviso in due parti "La Gerusalemme Celeste" e "Babilonia città infernale" in cui con forme immaginose vengono distrutte le gioie dei beati e le pene dei dannati rientra nel genere delle visioni dell'oltretomba ripreso da Dante nella commedia; e Bonvesin de la riva che scrive "il libro delle tre scritture" che ricordiamo però per i suoi scritti laici e civili: "Le meraviglie della città di Milano" con un entusiastico elogio della città, "le 50 cortesia tavola" manuale di buone maniere; "la disputa della rosa con la viola" dove Viola rappresenta le virtù Borghesi in contrapposizione alla Rosa, La superbia nobiliare → In Toscana al genere allegorico didattico appartiene Il "Tesoretto" di Brunetto Latini che riprende i temi di un'opera precedente il "Tresor" enciclopedia in lingua d'oil che tratta di Storia, scienze, retorica e politica. È scritto in volgare Fiorentino "il fiore" poemetto di 232 sonetti in forma di discorso continuo e si presenta come una volgarizzazione del "Roman de La Rose" l'autore è riconducibile al giovane Dante La trattatistica Si afferma la prosa dopo la poesia per esigenze pratiche legate alle attività della vita dei comuni e accresce L'interesse per la retorica che diventa fondamentale per la stesura di Lettere e dei documenti ufficiali di tipo politico, giuridico e amministrativo i cultori di queste discipline si ispirano le regole già stabilite per il latino medievale dalle "artes dictandi" (arti dello scrivere) che avevano individuato l'efficacia della scrittura nell'eleganza del periodo prodotta dalle figure retoriche e nel "cursus" (clausole e cadenze ritmiche) Si avvicina la prosa alla poesia La necessità di applicare queste regole al volgare da luogo a volgarizzamenti da usare nelle scuole nelle università. L'opera Più significativa è la "rettorica" di Brunetto Latini concepita come volgarizzamento del "de inventione" (sull'invenzione) di Cicerone viene svolta una funzione didattica legata alla formazione culturale dalla divulgazione scientifico enciclopedica alla mentalità del tempo Ricordiamo un'ampia compilazione di Frate Ristoro d'Arezzo la "composizione del mondo" che descrive la struttura dell'universo utilizzando come fonti Aristotele e il pensiero arabo. Libri di viaggio, cronache, libri dei Mercanti Il libro del viaggio sono un espressione di dinamismo e dello Spirito commerciale che caratterizzano l'età dei comuni giunge ben presto A risultati di grande rilievo Come "Il Milione" del mercante Veneziano Marco Polo che racconta il suo viaggio in Cina basandosi sulle osservazioni dei luoghi dei costumi un progresso simile lo possiamo trovare nella tipica forma della storiografia medievale la cronaca che assume un carattere Municipale legato alle vicende politiche della vita del comune e si lascia progressivamente alle spalle l'idea della storia Come disegno provvidenziale per considerarla un esclusivo frutto dell'agire umano anche se è difficile trattare linee di demarcazione viene abbandonata l'abitudine di raccontare la storia della propria città risalendo alle origini mitiche e favolose. ◆ A Firenze questi processi Si avvertono in maniera più spiccata, Dino Compagni scrive la "cronica" narrando di vicende che l'hanno visto partecipe o spettatore, Giovanni Villani scrive la "cronica" partendo dalla fondazione di Firenze ma dando al presente un quadro di grande rilievo e fornendoci molti dati concreti Hanno una grande importanza tra il 300 e il 400 i libri di famiglia a carattere privato con registrazioni delle attività commerciali, annotazioni, insegnamenti e osservazioni di tipo sociale e politico. La prosa di invenzione Traduzioni e rifacimenti sono molto frequenti in questo periodo. Le leggende dei cicli carolingio e bretone hanno ampia diffusione e tendono a fondersi e a confondersi fra di loro accanto ai cantari popolareggianti si registra una produzione più colta nel nord est dell'Italia con la letteratura detta Franco Veneta perché mescolava il volgare natio con la lingua d'oil. La novella Nell'ambito della prosa di invenzione c'è un costituirsi e affermarsi di un nuovo genere la novella che attinge gli argomenti da varie fonti: leggende, fabliaux, exempla... La prima raccolta anonima è "Il Novellino" e rappresenta uno stadio embrionale nell'evoluzione del genere con racconti brevi e una struttura schematica elementare degli abbozzi di racconto o spunti di un'enciclopedia del narrabile. → Giovanni Boccaccio scrive Il "Decameron" con cui questo genere raggiunge il più alto livello di elaborazione letteraria Franco Sacchetti scrive il "trecentonovelle" e la novella torna ad un livello meno impegnato con una maggiore scioltezza anche nella vivacità dell'espressione stilistica il più importante autore delle novelle, dopo Boccaccio, è Geoffrey Chaucer che scrive la più grande opera della letteratura inglese, “i racconti di Canterbury" raccolta incompiuta di racconti in versi che sono collegati da una cornice che narra di pellegrinaggi di un gruppo di persone che si riuniscono in un'osteria. c'è una scioltezza realistica della rappresentazione con la descrizione dei caratteri dei personaggi che appartengono a diversi Ceti sociali.