Le Tragedie: Adelchi
L'Adelchi rappresenta il capolavoro teatrale manzoniano, ambientato nell'VIII secolo durante la dominazione longobarda. Manzoni rompe con le unità aristoteliche tradizionali, mantenendo solo quella d'azione.
Adelchi, figlio del re longobardo Desiderio, incarna il conflitto tragico tra dovere politico e coscienza morale. È costretto a combattere una guerra che non vuole per ragioni di stato, vivendo il dramma della necessità (ἀνάνκη greca).
Il personaggio di Ermengarda domina il IV atto: ripudiata da Carlo Magno, muore di dolore nel convento di San Salvatore. Il coro accompagna i suoi ultimi istanti, riflettendo sul significato provvidenziale della sofferenza.
La "provida sventura" è il concetto chiave: attraverso un ossimoro geniale, Manzoni esprime come il dolore terreno diventi strumento di salvezza eterna. Ermengarda espia così la sua "colpa" di appartenere al popolo oppressore.
Analisi stilistica: Il coro utilizza stile aulico, accusativi di relazione, participi congiunti e molti enjambement per creare fluidità poetica.
La tragedia alterna piani temporali diversi: presente della morte, flashback della felicità passata, speranza futura di redenzione. Ermengarda è il prototipo della "donna-angelo" romantiva, lacerata tra amore terreno e spirituale.