Il riassunto I Promessi Sposi capitoli iniziali ci porta nel cuore della Lombardia del XVII secolo, dove incontriamo i protagonisti principali della storia. La vicenda si apre con don Abbondio che, mentre passeggia lungo una stradina di campagna, viene minacciato dai bravi di don Rodrigo che gli impediscono di celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia. Questo evento dà inizio a una serie di vicende che coinvolgeranno i due giovani promessi sposi.
L'analisi sociale XVII secolo Manzoni rivela un quadro complesso della società lombarda dell'epoca, caratterizzata da profonde disuguaglianze sociali e da un sistema di potere basato sulla prepotenza dei nobili. Manzoni descrive magistralmente le dinamiche sociali del tempo, mostrando come la giustizia fosse spesso subordinata agli interessi dei potenti. La popolazione comune viveva in condizioni di povertà e sottomissione, mentre il clero e la nobiltà godevano di privilegi e autorità. Attraverso la narrazione, l'autore critica le istituzioni dell'epoca e la loro incapacità di proteggere i più deboli.
Le caratteristiche don Abbondio Promessi Sposi emergono fin dalle prime pagine del romanzo. Il curato viene presentato come un personaggio pusillanime e pavido, più preoccupato della propria incolumità che del proprio dovere pastorale. La sua codardia nel confronto con i bravi rappresenta emblematicamente la debolezza morale di chi, pur rivestendo un ruolo di responsabilità, si piega di fronte alle minacce dei potenti. Don Abbondio incarna il tipo dell'uomo mediocre che, per paura, rinuncia a compiere il proprio dovere, diventando così complice involontario dell'ingiustizia. La sua caratterizzazione psicologica è uno degli esempi più riusciti dell'arte narrativa manzoniana, che riesce a creare un personaggio profondamente umano nelle sue debolezze e contraddizioni.