Il banchetto e gli ospiti di Don Rodrigo
Fra Cristoforo arriva nella sala dove Don Rodrigo sta banchettando con i suoi ospiti. Anche qui regna la confusione e il desiderio di sopraffazione: tutti cercano di sovrastare gli altri nelle conversazioni, che è già una forma di violenza.
Il frate, nonostante sia convinto della propria onestà, si sente stranamente in soggezione di fronte a Don Rodrigo. Questo succede perché il potere intimorisce, anche quando si ha ragione.
Tra gli ospiti ci sono personaggi che rappresentano la corruzione della società del Seicento: il Conte Attilio (cugino di Don Rodrigo), il Podestà (che dovrebbe amministrare la giustizia ma è corrotto), l'avvocato Azzeccagarbugli e due commensali che fanno di tutto per compiacere i potenti.
Le loro discussioni riguardano questioni di cavalleria e la successione del Ducato di Mantova - argomenti inutili e vuoti che Manzoni usa per criticare la superficialità di quella società. Quando Fra Cristoforo viene interpellato, espone la sua morale cristiana, ben diversa dalla loro morale superficiale.
💡 Nota bene: Manzoni ci fa capire come il potere corrompe tutto: dalla giustizia (il Podestà) alla legge (Azzeccagarbugli), creando un sistema dove i deboli non hanno protezione.