"Il treno ha fischiato": la liberazione attraverso l'immaginazione
Nella novella più famosa delle "Novelle per un anno", Pirandello racconta la storia del ragionier Belluca, un impiegato mite e sottomesso che vive una vita impossibile. Lavora tutto il giorno, assiste tre vecchie cieche e mantiene due sorelle vedove con sette figli - un'esistenza di pura alienazione.
Una sera, sentendo il fischio di un treno, Belluca ha un'illuminazione. Il suono lo porta con l'immaginazione in luoghi lontanissimi: la Siberia, le foreste del Congo. Il giorno dopo si ribella al capo e arriva in ritardo, comportandosi in modo completamente diverso dal solito.
I colleghi lo credono impazzito, ma in realtà Belluca ha semplicemente riaperto gli occhi alla vita. Il fischio del treno diventa l'evento liberatorio che gli permette di scoprire che esiste un mondo oltre la sua misera quotidianità.
Qui emerge perfettamente il "sentimento del contrario": prima ridiamo della "pazzia" di Belluca, poi, scoprendo le sue condizioni di vita, proviamo compassione e pietà. La sua rivolta è però temporanea - può solo rifugiarsi nell'immaginazione senza davvero cambiare la sua realtà.
Messaggio profondo: A volte bastano piccoli eventi per farci rendere conto che siamo prigionieri di vite che non ci appartengono davvero.