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Riassunto D'Annunzio

9/10/2022

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GABRIELE D'ANNUNZIO
Vive a cavallo tra 800 e 900, primo esponente del decadentismo italiano.
Ha una personalità forte ed esuberante, per mus

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GABRIELE D'ANNUNZIO Vive a cavallo tra 800 e 900, primo esponente del decadentismo italiano. Ha una personalità forte ed esuberante, per mussolini era una figura scomoda e lo rilegherà nella sua villa che in risposta D'Annunzio trasformerà in un mausoleo, il vittoriale. Le donne nella vita di D'annunzio hanno un ruolo importante, Gabriele era un affabulatore e con le parole era in grado di possedere le menti. Nel 1894 a Venezia incontra l'attrice più famosa dell'epoca: Eleonora Duse e l'anno successivo instaura una relazione con lei. D'Annunzio, nella sua produzione letteraria, usa allitterazioni e simbolismo come Pascoli ma al contrario suo riprende la mitologia, personifica la luna, la primavera, la sera. La natura è femmina e la donna riprende ad avere una natura divina. ALCYONE (1903) Il terzo libro delle Laudi (Dopo Maia e Elettra) -"Laudi del cielo, della terra, del mare e degli eroi"- (prevedevano la produzione di 7 libri, uno per ogni stella delle Pleiadi). All'interno si parla del tema lirico della fusione panica con la natura. Racconta l'incontro con Eleonora Duse che divenne la sua fonte d'ispirazione. I temi trattati sono la donna, l'estate, la natura e il panismo. LA SERA FIESOLANA D'Annunzio descrivere l'atmosfera serale dopo una pioggia primaverile, trasforma il momento dell'acquazzone primaverile in un'esperienza mistica e panica, dove il tema della donna il tema della...

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Didascalia alternativa:

natura si fondono. La poesia inizia con il sorgere della Luna, descritta come l'apparizione di una divinità. Utilizza "laudata sii" rivolta all'atmosfera serale, [riferimento alla Lauda di San Francesco ], è una sorta di antropizzazione pagana della natura. D'Annunzio trasforma il momento dell'acquazione primaverile in un'esperienza mistica e panica, dove il tema della donna e il tema della natura si fondono. Descrive l'atmosfera serale dopo una pioggia primaverile. La poesia inizia con il sorgere della luna, descritta come l'apparizione di una divinità. Utilizza "Laudata sii" rivolta all'atmosfera serale [riferimento alla Lauda di San Francesco], è una sorta di antropizzazione pagana della natura Panismo (pan: tutto) E' il sentimento di unione con il tutto, dove l'autore si fonde nella natura e immergendosi in essa si confonde, vi è quindi una fusione tra i sensi e l'animo umano con gli elementi della natura). LA PIOGGIA NEL PINETO All'interno della poesia la donna amata a cui viene attribuito il nome Ermione -nome mitologico- figlia di Menelao ed Elena- in realtà Eleonora Duse si fonda con la natura. L'esperienza panica dona l'illusione di una completa felicità (la favola bella che ieri ti illuse. che oggi mi illude). Nella poesia è fondamentale la presenza musicale, il poeta attraverso le parole vuole richiamare il rumore della pioggia che cade su alberi, foglie e soprattutto sul volto della donna in sua compagnia. La parola poetica è legata alla musica composta dalla pioggia, canto delle cicale e delle rane e dalle figure retoriche. MERIGGIO D'Annunzio si trova in maremma a mezzogiorno, gli viene in mente il viaggio fatto. Prima di scrivere Alcyone, compie un viaggio nelle isole del Mar Egeo e utilizzò un taccuino di viaggio mediante il quale racconta la sua vacanza estiva. All'interno di Meriggio, troviamo la metamorfosi del poeta che si fonde con la natura. Il poeta si arricchisce di una caratteristica mitologica, diventa divino, il superuomo si arrichisce del mito, una condizione oltre all'uomo -> oltre uomo. I PASTORI Parla della tradizione attraverso una strada, un tragitto fatto abitualmente da pastori e animali. Quando il poeta ripercorre quel tratto ricorda e rivive gli altri arrivati prima di lui. Parla di Settembre, mese in cui avviene l'azione quotidiana, nomina l'abruzzo che sarebbe il luogo a cui appartiene ma poi usa "i miei pastori" per indicare che è il luogo ad appartenere a lui. La strada è "quasi erbal fiume" ovvero un fiume d'erba che non fa rumore L'ESTETISMO Nasce verso la fine dell'800. Gli elementi distintivi dell'estetismo sono il culto della bellezza e dell'arte, il recupero dei canoni greci, l'importanza sta più nella forma che nella sostanza, in termini letterari si bada più alle parole piuttosto che alla trama. L'artista ovvero l'esteta cerca con questo atteggiamento raffinato, elegante e sensibile di elevarsi alla massa. D'Annunzio é il promotore di questo movimento in Italia, il principio del movimento è fare della vita, un'opera d'arte, si ha l'estensione del culto del bello all'esistenza→ caratteristico del ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (in realtà copiato la trama da la pelle di zigrino di Honoré de Balzac). Secondo D'Annunzio, l'esteta è un uomo con un gran senso estetico, che riesci ad affermarsi sugli altri come un superuomo che partecipa alla vita mondana, ma soprattutto a quella politica con lo scopo di trasformare la realtà. Questa figura dell'esteta entra in crisi negli anni 90, già nel piacere D'Annunzio osserva che l'esteta non riesce a opporsi alla borghesia in ascesa, al capitalismo l'industrialismo. È necessaria quindi una soluzione alternativa all'isolamento il vivere inimitabile. D'Annunzio elabora la figura del superuomo ( # fanciullino di Pascoli) che ingloba l'esteta. Questa figura è antiborghese, anticonformista, reazionario, aristocratico. Il superuomo doveva compiere opere belliche eccellenti, doveva affermare la propria individualità, esercitare il proprio potere sul mondo, possedere il proprio dominio con il vigore dei sensi e con la forza. IL PIACERE Romanzo a carattere fortemente autobiografico pubblicato nel 1889 (stesso anno di Mastro don Gesualdo di Verga). É incentrato sulla figura dell'esteta decadente che non si piega alle costrizioni morali e sociali dell'epoca. Il protagonista è Andrea Sperelli (un doppio dell'autore) gentiluomo che ha dedicato la sua vita all'estetismo (estensione del culto del bello all'esistenza; Sperelli è alla costante ricerca del bello, disprezza la borghesia.). É segnato da una duplicità, atteggiamento mutevole, di fronte alla precarietà e instabilità del reale, anche il protagonista ha un un atteggiamento cangiante, convinto che la vita sia artefici, fonda la sua esistenza sulla doppiezza e sulla menzogna. La duplicità si incontra anche nei personaggi femminile. Il protagonista è diviso tra due donne Elena Muti (intelligente e sensuale rappresenta l'abbandono erotico e lussurioso) e Maria Ferres (donna pura e angelicata). Quest'ultima rappresenta per Andrea l'occasione del riscatto spirituale. Andrea finirà per perdere le donne amate, e allo stesso tempo anche l'aspirazione del vivere inimitabile di D'Annunzio. La ricerca del piacere diventa una forza distruttiva. Ritratto allo specchio, Elena Muti e Andrea Spperelli: tratta del ritorno di Elena dal protagonista dopo averlo lasciato, questa per problemi economici fu obbligata a sposarsi uno ricco. Andrea dopo averlo saputo prova ribrezzo e disgusto in quanto la donna amata era stata toccata da altre mani; traccia un ritratto crudele di Elena, ma allo stesso tempo, come uno specchio, traccia anche il suo riflesso, anche lui inganna Maria. Andrea è critico verso se stesso, sta attraversando una crisi dell'estetismo, se nei primi due libri del romanzo, l'eroe trasforma ogni sua esperienza materiale, in un'esperienza estetica; ora pensa che l'estetismo sia una menzogna. Il fuoco: 1904 la relazione con Eleonora Duse si incrina per il tradimento di D'Annunzio e per la pubblicazione di questo romanzo, dove ci sono evidenti riferimenti alla loro vita di coppia. Il protagonista del romanzo é Stellio Effrena, giovane e geniale poeta veneziano che ha una relazione com un'attrice, la Foscarina. I due si incontrano per rapporti sempre più appassionati, nonostante l'attrice sia convinta di non essere l'unica amante di Stellio. Il romanzo si conclude con la Foscarina che nonostante ami disperatamente Stellio, deciderà di lasciarlo libero affinché possa realizzare la sua arte sublime. Nonostante gli evidenti riferimenti alla storia, Eleonora Duse né autorizzò la pubblicazione. Le vergini delle rocce: in questo romanzo é evidente l'influenza di Nietzsche e le sue teorie sull'oltre uomo sul pensiero di D'annunzio. Il protagonista Claudio Cantelmo è l'ultimo discendente di una nobile famiglia romana il ricordo dei suoi antenati illustri il rigetto dei valori della società in cui è costretto a vivere gli fanno concepire l'idea di mettere al mondo un erede degno di tali antenati sposando una nobildonna di pari rango. Questo erede avrà così niente meno che il compito di mettersi alla guida del suo popolo e condurlo verso mete sempre più alte diventando egli stesso un modello. Claudio abbandona così la corrotta capitale d'Italia, per trasferirsi definita località dell'ex Regno delle Due Sicilie dove aveva trascorso l'infanzia e dove riallaccia i rapporti con una famiglia del posto nobile, ma decaduta -> principi Capece Mondaga.